Dani White, alla scoperta del nuovo brano “Chimera”

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dani white cover

“Questa canzone vuole lasciare un segno in chi cerca una distrazione, in chi come me trova in ciò che lo circonda un modo per evadere, per staccare e migliorarsi in continuazione”

Dal 14 gennaio 2022 è disponibile in rotazione radiofonica “Chimera” , il nuovo singolo di Dani White già disponibile sulle piattaforme di streaming digitale da venerdì 7. “Chimera” è un brano che nasce dal dolore che si vive ogni giorno, come un vuoto che pervade lo stomaco e rende incapace di agire nei momenti in cui serve davvero.

Dani White ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Chimera” è il tuo nuovo singolo di che cosa si tratta?

Il singolo nasce tutto dal dolore che si vive ogni giorno, un vuoto che pervade lo stomaco e ti rende incapace di agire nei momenti in cui serve davvero.

Che cosa vuoi comunicare con questo brano?

Questa canzone vuole lasciare un segno in chi cerca una distrazione, in chi come me trova in ciò che lo circonda un modo per evadere, per staccare e migliorarsi in continuazione. È proprio dal dolore che decido di riemergere, tenere salde queste sensazioni, questi ricordi e usarle come energia per fare un passo successivo. Il passo decisivo.

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

Io mi aspetto che questo brano venga ascoltato e capito, nonostante sia consapevole che non sia facile, essendo un brano molto sperimentale che unisce 4 musicalità differenti, 2 bpm e non segue i canoni di una canzone standard a livello di struttura. Ho utilizzato la parte più pop di me, sull’inizio, per comunicare tutte quelle sensazioni più confidenziali, la parte centrale pop con dei suoni synthwave, per trasmettere un crescendo e un inizio di risveglio che si ha dentro di noi, la parte esplosiva con un mood più aggressivo, per urlare l’effettiva rivincita e riscatto, per poi concludere con l’ultima parte che risveglia il mio lato più pop/punk.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Il mio progetto nasce da una sinergia che si è creata come per magia in studio con il mio produttore The Ross, da un’esigenza di esprimere circostanze vissute in prima persona, stese in modo tale da riuscire a fare rispecchiare gli ascoltatori. Ma anche da una voglia di portare una ventata di freschezza e “stranezza” fuoriuscendo dai canoni standard di una classica canzone.