Progetto in tre volumi, editi dalla Franco Cesati, che ha preso le mosse nel 2015 su iniziativa di Franco Musarra, professore emerito di letteratura italiana all’Università Cattolica di Lovanio, originario di Apiro. L’intervento di Benigni è stato preceduto dai saluti del rettore Francesco Adornato e della direttrice del Dipartimento di Scienze della formazione, beni culturali e turismo Lorella Giannandrea, a concludere invece le riflessioni di Donato Pirovano, docente di filologia e critica dantesca all’Università di Torino.
“Vorrei tanto che in Italia ci fosse una scuola di lettura, così come l’America manda nel mondo i suonatori di jazz, noi dovremmo mandare nel mondo la nostra musica poetica più possente che è quella di Dante”, ha spiegato Benigni che si è soffermato in particolare sulla difficoltà di leggere gli accenti che Dante usa nella Divina Commedia. “Ai giovani – ha aggiunto il premio Oscar – dico buttatevi dentro la Divina Commedia, fatevela leggere e scoprirete che è un viaggio per l’essenza della vostra vita”.
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