MILANO – Dargen D’Amico presenterà dal vivo l’ultimo album “Nei sogni nessuno è monogamo” esibendosi live mercoledì 27 aprile presso la Casa della Musica di Napoli, giovedì 28 aprile all’Orion Club di Roma, domenica 8 maggio all’Alcatraz Club di Milano e venerdì 13 maggio all’Estragon Club di Bologna. Quattro imperdibili appuntamenti che daranno un piccolo assaggio del rocambolesco tour che Dargen D’Amico intraprenderà questa estate e che si prospetta come uno dei più divertenti e movimentati della stagione.
In questo nuovo progetto discografico Dargen D’Amico veste i panni non solo di autore e interprete dei brani, ma anche in parte di producer, curando le sonorità di “Sei cannibale ma non sei cattiva”, “Gaza”, “Una setta” e “La benzina sapeva di tappo”. Ad affiancarlo, alcuni dei nomi più autorevoli della produzione musicale attuale: D. Whale, DɅNɅ, Edwyn Roberts, JVLI e Marco Zangirolami. Cinque collaboratori che hanno saputo tessere intorno alle parole dell’artista un tappeto sonoro contemporaneo, capace di esaltare ancora di più il significato delle parole. “Nei sogni nessuno è monogamo” è il decimo album in studio e rappresenta in pieno l’estro musicale e artistico di Dargen D’Amico.
Il suo innato talento nell’unire le sonorità e le influenze più diversificate, pescando a piene mani dal cantautorato italiano tradizionale e portando avanti allo stesso tempo un’instancabile ricerca che passa attraverso la musica classica, l’elettronica e il pop. Firma inconfondibile dell’artista sono soprattutto i testi, che confermano ancora una volta quanto sia una mente creativa, un outsider che gioca con parole e figure retoriche in modo sagace e folgorante, dando vita a immagini nitide ed eloquenti.
Insomma, un album complesso ed eterogeneo, in cui a essere fornito è il suo personalissimo sguardo sulle cose: “Noi siamo una tragedia che fa ridere, questo volevo dire – racconta Dargen D’Amico – Ci accetto, ma continuo a sentirmi un egoista che ha decisamente passato più tempo a provare a capire sé stesso che a perdonare gli altri”. Il fil rouge che lega i brani di cui il progetto si compone è, infatti, proprio il suo stesso artefice: è Dargen il fulcro della narrazione, è esclusivamente il suo il modo di vedere il mondo e la realtà, di raccontare i sentimenti, le inquietudini e gli sprazzi di gioia che si alternano nella vita di tutti i giorni a ritmo regolare e cadenzato.