Cinema

Dario Argento: “Presto ‘Occhiali neri’, thriller romano pensando a Edgar Allan Poe”

ROMA – Nel giorno del suo ottantesimo compleanno e a 50 anni dall’uscita del suo primo film, “L’uccello dalle piume di cristallo”, Dario Argento è stato protagonista (non ‘in presenza’ ma via video) alla Mostra del Cinema di Venezia, dove il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici lo celebra attribuendogli il premio Pietro Bianchi, che va ogni anno a grandi personalità del nostro cinema.

In una video intervista realizzata con la presidente del Sngci Laura Delli Colli, il cineasta ha accennato anche al suo prossimo film, ‘Occhiali neri’, di cui inizierà le riprese appena sarà possibile, compatibilmente con i regolamenti anti-Covid. Sarà un giallo/thriller ambientato a Roma: Il regista girerà molto anche nelle campagne intorno alla capitale, che trova dure e misteriose: “Il film avrà a che fare con Edgar Allan Poe, come si capisce già dal titolo, anche più di altri miei lavori” spiega.

Argento, che ama raccontare la paura perché “mi porta a rimescolare nel mio profondo, a ritrovare i miei incubi, un processo che trovo anche gioioso”, vive con inquietudine invece questo periodo: “Mi fa molta paura, ho il terrore del Covid e dell’essere contagiato. I miei film parlano di paure ataviche, della metà oscura, freudiana e infatti hanno successo in tutto il mondo perché sono temi universali – spiega nel filmato aperto con lui che si toglie la mascherina – Quella di questa ‘pestilenza’ è invece una paura orribile, ci colpisce tutti”.

Il suo legame con Venezia è profondo e risale a quando aveva vent’anni e venne per la prima volta al Festival: “Abitavo in una camera in affitto e vedevo tutti i film che proiettavano”. In seguito è tornato più volte prima come inviato di Paese Sera e poi come regista. Tra le sortite veneziane a cui tiene di più anche “la volta in cui Bernardo Bertolucci mi ha invitato ad andare con lui per uno dei suoi film. Ne ho un ricordo bellissimo”. Venezia “ha preso lena, s’è rilanciata, i suoi film hanno vinto spesso gli Oscar. Ho un grande amico, Guillermo Del Toro, che come me è innamorato del festival”.

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Redazione L'Opinionista

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