Quello statunitense con oltre 4 miliardi di euro l’anno, è – ricorda Confagricoltura – il primo mercato di sbocco fuori dalla UE e il terzo in assoluto per le esportazioni agroalimentari italiane. I vini incidono per il 35% sul totale. “Il ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio e le ritorsioni dell’Unione Europea – ha osservato Giansanti – sono a questo punto inevitabili sul piano legale”.
Per il presidente di Confagricoltura il dialogo tra UE e USA deve proseguire, anche per definire le linee per una riforma complessiva del sistema multilaterale, che regola il commercio internazionale.
“L’ Amministrazione americana ha messo sul tavolo una serie di questioni da risolvere, sollevate dalla globalizzazione. Vale a dire – ha concluso – la protezione del lavoro, la trasparenza e la reciprocità nell’apertura dei mercati. Basti pensare ai vincoli posti dalla Cina nei confronti dell’export italiano di prodotti agro-alimentari”.
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