Ddl sicurezza, M5s: “Serio rischio per la sicurezza democratica”

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Stefano Patuanelli

ROMA – “Il pericolo che le banche dati non solo delle procure ma anche di altri organismi nevralgici dello Stato, possano essere spiate è concreto, serio e grave. L’articolo 31 del Ddl Sicurezza sui nuovi poteri dei servizi segreti deve essere stralciato immediatamente”. Lo affermano i capigruppo M5S al Senato e alla Camera Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri e i componenti M5S nel Copasir Roberto Scarpinato e Marco Pellegrini. “Il M5S – aggiungono – da molto tempo ha sollevato inascoltato l’allarme sul fatto che da una parte governo e maggioranza stanno aumentando a dismisura i poteri del servizi segreti e dall’altro non prevedono alcun potenziamento dei sistemi di controllo”.

“Questi pericoli – proseguono capigruppo e parlamentari M5s- li abbiamo denunciati sin da quando il centrodestra nel dicembre 2022 ha potenziato i poteri di intercettazione dei servizi segreti; poi in sede di indagine conoscitiva della Commissione giustizia del Senato sulle intercettazioni; ancora, in occasione dell’esame della legge sulla cybersicurezza e infine denunciando per primi il pericolo insito nell’articolo 31 del Ddl Sicurezza, che trasforma tutta la pubblica amministrazione in una sorta di gigantesca Ovra, obbligando impiegati e funzionari ad agire come spie, anche in violazione della privacy”.