ROMA – «Oltre mille operatori sanitari contagiati nelle ultime 24 ore. Sono gli allarmanti dati dell’Istituto Superiore della Sanità. 70.164 erano il giorno 1 dicembre da inizio pandemia. 71281 sono i dati dei contagi del giorno 2 dicembre 2020 sempre da inizio emergenza. Cosa sta succedendo? A livello nazionale, gli esperti si affrettano nel dire che il virus sta perdendo di forza, sostengono che la curva dei contagi si sta leggermente abbassando. E allora perchè abbiamo un nuovo aumento così alto di professionisti che si ammalano di Covid? Per noi la verità sta nelle carenze croniche degli ospedali italiani. Nelle scabrose vicende che i nostri referenti territoriali ci raccontano ogni giorno. In quegli infermieri che da quasi un anno sono obbligati a turni massacranti, in condizioni di stress che abbattono il loro bagaglio immunitario. A questo punto il sindacato lancia un appello al Ministero della Salute, è necessario inviare gli ispettori nelle aziende sanitarie, qui ci vuole una indagine a tappeto. Quella che intanto vi raccontiamo oggi è la fotografia, amara e desolante, di alcune realtà italiane, come quella dell’Ospedale del Mare di Napoli e del suo Covid Center».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, introduce il primo dei risultati di una indagine a tappeto che il sindacato sta realizzando in questi giorni. «E poi ci chiedono pure perché abbiamo deciso, pur avendo ottenuto l’indennità specifica per gli infermieri, di riprendere le nostre manifestazioni di protesta in tutta Italia. Manifestiamo in continuità con le proteste dei mesi scorsi, che ci hanno portato ad ottenere l’agognata indennità professionale specifica. Gli infermieri del Nursing Up sono scesi in strada oggi a Salerno, Caserta, Como, Trento, Savona e Ferrara, domani manifesteranno i colleghi di Napoli, Milano, Genova, Bologna e Bolzano, e continueremo ancora, perché il 7 dicembre manifesteremo a Torino, Venezia e Varese, il 10 a Palermo».
E ancora: «Abbiamo chiesto e chiederemo ai Prefetti che intervengano sul Governo che loro stessi rappresentano, per tutelare la nostra incolumità, per avere condizioni di lavoro dignitose, e per proteggere da emendamenti demagogici dell’ultima ora l’indennità specifica degli infermieri. Parliamo di emendamenti che potrebbero annacquarla ulteriormente, mentre noi chiediamo che quelle risorse vengano incrementate con almeno altri 100 milioni di euro», conclude De Palma.