«Nelle grandi industrie la perdita di fatturato varia invece tra il 6% ed il 26% della spesa energetica» sottolinea Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, scelto da Forbes come uno dei 30 talenti globali under-30 del 2020. Partendo dallo studio dell’ultimo rapporto disponibile dell’Enea sui dati pervenuti dalle diagnosi energetiche obbligatorie, Ener2Crowd è riuscita — in collaborazione con il GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa green — a calcolare questo “gap di competitività”.
«L’elaborazione è stata fatta tenendo contro della bolletta energetica e dei dati di consumo nazionali. Così è stato possibile calcolare che ogni 1.000 euro investiti in soluzioni di riduzione dei consumi oppure in efficientamento energetico è in grado di generare un risparmio diretto di costi energetici di 370 euro l’anno», ribadisce Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd nonché chief analyst del GreenVestingForum.
Insomma l’investimento si ripaga da solo in meno di 3 anni. Ma, proprio come — su un altro livello, quello dei privati — accade per il Superbonus 110%, non tutte le aziende hanno saputo cogliere questa opportunità. La perdita totale, calcolata da Ener2Crowd è di 27 miliardi di euro annui, pari all’1% del fatturato totale delle imprese italiane. «Per recuperare l’extra-costo energetico del sistema imprese italiano ci vorrebbero ora 25 miliardi di euro di investimenti, un ammontare che porterebbe a generare una crescita di valore aggiunto complessivo di 16 miliardi di euro», spiega Giorgio Mottironi.
«È un grande sforzo che oggi però può beneficiare di nuovi strumenti di diretto coinvolgimento della ricchezza privata, quella attenta al futuro del nostro pianeta ed interessata a rendimenti superiori a quelli della finanza tradizionale: Ener2Crowd è stata creata proprio per questo motivo, per coinvolgere in modo democratico le persone, vere protagoniste della transizione energetica», sostiene Niccolò Sovico, ceo e co fondatore di Ener2Crowd.com.
Secondo Sovico, le soluzioni per ridurre i costi energetici a disposizione delle imprese sono molteplici, a partire dalla generazione da fonti rinnovabili — in grado di produrre risparmi per almeno il 20% sui costi di natura elettrica — passando per gli interventi di “retrofitting” o “renewal” degli impianti di produzione — con un ritorno sugli investimenti pari al 25% annuo — fino ad arrivare a soluzioni di efficienza gestionale, quali ad esempio la dotazione di un software di monitoraggio e gestione automatica delle utenze in base alla necessità d’uso, riuscendo ad ottenere un ulteriore 5% di risparmio sui costi energetici totali.
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