ROMA – Il nuovo decreto ristori pubblicato in Gazzetta Ufficiale introduce l’automatismo auspicato da CNA tra chiusure di attività per contenere il virus e il riconoscimento dei contributi a fondo perduto. Tuttavia artigiani e piccole imprese guardano con preoccupazione alle restrizioni introdotte in altre sei regioni che lasciano prefigurare una fase molto difficile per l’andamento dell’economia con notevole incertezza sulla durata dell’emergenza e sugli effetti pesanti che avrà sull’intero sistema produttivo.
Comunque la Confederazione accoglie positivamente che il provvedimento abbia ampliato la platea inserendo settori dimenticati nel precedente decreto come i bus turistici, i fotografi e le lavanderie industriali.
CNA lamenta invece il trattamento riservato agli artigiani della ristorazione ai quali viene riconosciuto un ristoro pari soltanto al 50% del precedente. “Auspichiamo che in fase di conversione del provvedimento – sottolinea il Presidente nazionale CNA Daniele Vaccarino (foto) – il Parlamento alzi il contributo al 200% come per le altre attività della ristorazione. Allo stesso modo sollecitiamo il legislatore ad inserire le lavanderie professionali, ingiustificatamente escluse tra i beneficiari dei contributi”.