“Apprezziamo molto la determinazione del Governo nell’imprimere uno shock positivo – ha aggiunto – e ancor più l’impegno dichiarato a sostenere l’economia per tutto il periodo che sarà necessario”. Per la CNA è fondamentale perseguire “ogni sforzo per accelerare la ripresa e coinvolgere tutte le componenti dell’economia e della società in tale percorso. “Nessuno deve essere lasciato indietro. Pensiamo in particolare al mondo dei lavoratori autonomi, degli artigiani e delle piccole imprese che operano in ambiti e settori che sono rimasti a lungo senza redditi e a corto di prospettive”. La sostenibilità della manovra tratteggiata nel DEF dipende dal successo delle quattro linee di intervento per accelerare l’uscita dalla crisi: piano vaccinale, avvio del PNRR, riaperture delle attività e secondo decreto Sostegni.
CNA confida che il Recovery Plan potrà dare un forte impulso al rilancio dell’economia a condizione di concentrare le risorse in progetti per rafforzare in modo permanente l’efficienza e la competitività dell’Italia. Elementi strategici saranno la semplificazione della normativa sulle opere pubbliche e l’efficientamento della gestione amministrativa. E’ quindi necessario realizzare rapidamente le numerose riforme per favorire lo sviluppo, a partire da quella della pubblica amministrazione che per le piccole imprese è la madre di tutte le innovazioni. Il contrasto radicale alla cattiva burocrazia dando fiducia ai cittadini. Segue la riforma del sistema fiscale in chiave di equità e semplificazione”.
Fondamentale, inoltre, la puntuale programmazione delle riaperture, che potranno consentire ad artigiani e piccole imprese di riprendere rapidamente e in piena sicurezza le attività e contribuire alla ripartenza dell’Italia. Sul prossimo decreto Sostegni, Giovine ha rilevato che “ci attendiamo il rafforzamento degli aiuti agli autonomi e alle imprese più impattate dalle chiusure. Un aiuto fatto di contributi sulle spese fisse e annullamento delle tasse scollegate dal reddito. Un decreto che proroghi il sistema di garanzie pubbliche sui prestiti alle piccole e medie imprese ed estenda anche la moratoria sui crediti. Condividiamo quindi l’impegno a prorogare le misure in scadenza al 30 giugno, almeno sino alla fine dell’anno, e sostenere la rinegoziazione delle esposizioni bloccate con la moratoria, ma serve altresì una maggiore flessibilità del quadro regolamentare europeo”.
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