L’uomo e’ socio, insieme al fratello di 51 anni, in numerose iniziative imprenditoriali avviate sin dai primi anni ’80 e culminate con la costituzione di un vero e proprio impero imprenditoriale le cui attivita’, partendo dal settore oleario, si sono diversificate nel tempo soprattutto in quello alberghiero di lusso.
Il 62enne e’ stato coinvolto in diversi procedimenti penali per reati associativi finalizzati alla commissione di truffe aggravate, frode in commercio, emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, conclusi con provvedimenti di prescrizione o amnistia. Di recente era stato arrestato per associazione a delinquere, truffa aggravata e altro, in ordine all’indebita percezione di contributi erogati a favore di aziende facenti parte del suo Gruppo imprenditoriale.
Per i giudici del Tribunale reggino i motivi della confisca sono basati sull’ingente patrimonio accumulato dall’imprenditore nel tempo, considerato frutto di attività illecite, oltre che sulla sproporzione tra i redditi dichiarati e quelli percepiti. La confisca ha riguardato 15 societa’ (di cui e’ stata disposta la confisca della sola quota dell’imprenditore), 88 immobili, 7 autoveicoli, 385 titoli comunitari (aiuti all’agricoltura) che gli davano diritto a percepire dall’Agea la somma di circa 1,6 milioni di euro annui, e svariati conti correnti societari e personali. Le aziende confiscate proseguiranno comunque la loro attivita’ tramite amministratori giudiziari.
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