“Sono previste delle misure di cautela – ha spiegato il ministro dell’ Interno – che verranno osservate da tutti. Anche da parte dei sacerdoti c’è l’impegno affinché ci sia un ingresso ordinato durante le celebrazioni, ci sia la sanificazione dei locali e l’ utilizzo di tutti i sistemi di protezione come le mascherine. Sono certa che alla luce di quello che ho visto in questi mesi, alla disciplina che hanno avuto, l’apertura il 18 maggio vedrà gli italiani insieme ai religiosi impegnati affinché tutto vada per il meglio”.
“I controlli in questa Fase 2 sono stati tanti – ha proseguito la Lamorgese a Tv2000 – e le sanzioni sono state veramente ridotte. Il momento che mi ha preoccupato di più è stato l’apertura del 4 maggio e invece ancora una volta gli italiani hanno dato prova di grande responsabilità. Quindi ben venga l’apertura delle chiese perché il diritto di culto è importante e su questo ci siamo battuti purché venga resa nella sicurezza assoluta”.
Il ministro dell’ Interno a Tv2000 ha poi risposto anche a una domanda sul pericolo reale che in questo periodo di pandemia cresca anche l’attività di mafia e usurai: “Ho già diramato una direttiva ai prefetti affinché ci sia il massimo controllo e monitoraggio per evitare che ci sia una criminalità che vada ad insinuarsi nell’economia legale del nostro Paese. C’è una maggiore esigenza proprio in relazione alle notevoli risorse che sono arrivate sui territori. Abbiamo stipulato un accordo con la Sace e il ministero dell’Economia affinché vengano garantite tutte le attività di erogazione di questi contributi e che non finiscano nelle mani sbagliate. E se necessario anche con i controlli antimafia”.
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