ROMA – Il 3 dicembre 2021, dopo le mostre a Milano, Luna Berlusconi presenterà per la prima volta la sua nuova avventura in cui fronteggia la materia più solida delle arti classiche, la scultura. Il rilievo delle forme e la tridimensionalità, lo spessore e la corporeità della materia rispondono meglio all’esigenza di rendere plastico un canone estetico femminile diverso, improntato sulla questione del sovrappeso e sull’esuberanza delle forme.
Il percorso espositivo pone l’accento sulla sinuosità, sulla dimensione curvilinea del corpo femminile, non a caso le sculture di Luna sono ispirate a Simona Tassone, icona curvy. Un corpo che esplode nella sua energia e che recupera i codici di un’arte più antica, quasi prefigurativa, che mostra le sue imperfezioni.
Sono questi i temi della mostra Divine Bodies – evento curato da Patrizia Anastasi e ArteOra Tv con la collaborazione di Paola Valori, allestito negli spazi di Plus Arte Puls in viale Mazzini 1, dal 3 al 14 dicembre 2021. Il progetto scultoreo, iniziato nel 2020 in collaborazione dell’azienda umbra Domiziani Design e che ha visto la luce prima a Luglio 2021 a Forte dei Marmi con la mostra Divine al Bagno Alcione e successivamente a Ottobre 2021 nello spazio Big Santa Marta di Milano con il progetto Physiognomy, propone 11 pezzi in ceramica, bianchi e neri, con l’inserimento di colori smaltati piombici e apiombici e metalli preziosi, in perfetto contrasto con lo spazio industriale che li accoglie.
Il concetto alla base per Luna è la centralità del corpo femminile, preso a pretesto come eccelso contraltare alla cultura maschilista e patriarcale. Una cultura che ha visto le donne gabellate per secoli e rappresentate più spesso secondo i dettami più in voga e la volontà dell’uomo, come esseri perfetti, longilinei, costretti in forme e usi imposti dall’esterno. L’ipotesi plastica di Luna ha un solido fondamento visivo e storico-antropologico: le donne della cultura mediterranea preistorica presentavano caratteristiche imperfette secondo i dettami della cultura contemporanea, con parti del corpo in eccesso, come le cento mammelle dell’Artemide Efesia, o le forme giunoniche simbolo della fertilità per eccellenza della Venere di Willendorf.
Se oggi parlare di donne in termini di stereotipi è ormai banale e riduttivo, le opere di Luna ne incarnano lo spirito più recondito. La ricerca della dimensione di serena accettazione di sé e delle proprie linee e contorni si muove verso la rivendicazione del diritto di presentarsi al mondo senza il rischio di diventare vittime o oggetto di scherno, se il proprio corpo non risponde ai canoni della cultura mainstream. Una cultura che finalmente si sta emancipando verso l’inclusione di ogni tipologia di natura e forma, delle diversità fisiche di ogni donna in virtù della sua unicità, sia essa plus size, curvy o androgina. Le sue figure dal colore fortemente evocativo sembrano fuoriuscire da una dimensione senza tempo, esaltando così l’atemporalità che il linguaggio scultoreo dell’artista premedita.
L’inaugurazione si terrà venerdi 3 dicembre dalle ore 18 e resterà visitabile fino al 14 dicembre negli orari di galleria. L’accesso sarà consentito tramite prenotazione ai visitatori muniti di mascherina e certificazione verde Covid- 19 (Green Pass).
LUNA BERLUSCONI
Luna Berlusconi nasce a Milano il 2 agosto 1975. La passione per l’arte l’accompagna fin dall’infanzia, ma è solo nel 1996 che, in USA, riesce a lasciarsi alle spalle un cognome ingombrante e ad avere il primo approccio con l’arte. Rientrata in Italia decide di proseguire gli studi artistici a Roma, dove conosce Gino De Dominicis, con cui lavora per gli ultimi sei mesi della vita del maestro. In seguito, fa ritorno a Milano abbandonando la sua vocazione artistica e decide di dedicarsi alla famiglia e alla carriera imprenditoriale. Nel 2017, ritorna a dipingere sperimentando l’utilizzo dell’acrilico e il magnete su tavola, che diventeranno i suoi materiali prediletti. Risvegliando la sua identità artistica, prende la decisione di abbandonare la sua carriera imprenditoriale per dedicarsi anima e corpo all’arte. Nel 2018, in occasione del Fuorisalone, va in scena con MecenArt Expo, e successivamente nella mostra collettiva Arti Insolite a Lajatico, dedicata al critico Gillo Dorfles. Nel 2019, espone al Salone del Mobile e ad Artisti, mostra che raccoglie le opere dei talenti presenti nell’Annuario d’Arte Contemporanea, per poi arrivare al suo personale debutto con la mostra Luna Nuova in collaborazione della Fondazione Maimeri. Nel 2021, per la mostra Francesco Vaccarone 80×80 a Marzo, espone di nuovo la sua opera Divina come esaltazione massima della sensualità della donna, a Settembre per il progetto La Via Manzoni, in collaborazione con Gilda Contemporary Art, crea sei ritratti site-specific come omaggio alla sua Milano, mentre a Ottobre presenta la mostra Physiognomy in collaborazione con Big Insurance Group.
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