L’estensione è stata messa in discussione dalla Commissione Europea con una lettera di messa in mora dell’Italia mentre migliaia di imprese balneari sono ancora in attesa dell’estensione della concessione scaduta nel 2020 per effetto di sentenze dei Tar.
A giudizio di CNA Balneari, pertanto, è urgente la conferma della estensione delle attuali concessioni al 2033, avviare la riforma del demanio marittimo e concludere positivamente una querelle aperta con l’UE da oltre 10 anni che tiene nell’incertezza oltre 30 mila imprese tra stabilimenti balneari, alberghi con spiagge e attività commerciali operanti sul demanio.
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