Documentario “Tempio delle Acque”: un progetto artistico di Sa Sartiglia

310

Un viaggio tra le ricchezze naturali della Sardegna legati al culto dell’Acqua come fonte di vita

tempio delle acque

È stato pubblicato il documentario “Tempio delle acque”, un’opera unica dedicata alla Sardegna tra linguistica, antropologia, archeologia, mitologia e tradizioni, che approfondisce lo scambio e il dialogo tra le varie culture mediterranee, esplorandone peculiarità e caratteristiche comuni.

L’opera prevede l’analisi di parole in sardo e non, svolta dal glottologo Salvatore Dedola, che partendo dalla centralità dei Pozzi Sacri, bellezze architettoniche di cui la Sardegna si va vanto oltre ai Nuraghi e alle Tombe dei Giganti, e di cui questa terra è particolarmente ricca, affronta il tema della “sacralità” dell’acqua.

“Nel 1365 – spiega Dedola – arrivò a Cagliari la famiglia di un ebreo chiamato – Maimone -, nome dall’origine ebraica – Maim – che significa appunto acqua”.

Gli affascinanti misteri narrati dal linguista si intrecciano con le riprese e i suoni della Sardegna: il Pozzo Sacro di Sardara, sito nell’area archeologica di Sant’Anastasia, la spiaggia di Maimòni – Cabras, San Leonardo di Siete Fuentes – Santu Lussurgiu, Monte Arci, Nuraghe Losa – Abbasanta, Torregrande di Oristano, Borore – museo del pane Rituale, Monte d’Accoddi – Sassari, San Giovanni di Sinis – Cabras, Nurallao a Cagliari. Le musiche composte per il documentario sono di Nicola Marongiu, Oscar Quiroz Arias, Matias Quiroz Arias, con il contributo musicale di Gesuino Deiana, Andrea Cutri, il gruppo sardo-andino Nazka e Marco Aritzu.

Di interessante rilevanza è inoltre la connessione tra l’acqua, intesa come fonte di vita, ed il carnevale.

Illustra Salvatore Dedola: “Ci sono diverse connessioni tra i personaggi e i combattenti rituali che animano il Carnevale sardo e i miti di morte e resurrezione; Carnevale – Carnasciale, Carrasciale – assume un’accezione di “dissacrazione-sommersione del potere; la Sartiglia di Oristano prima degli spagnoli, rivela il ruolo del Cumponidore come uno sciamano, letteralmente – Colui che fa sgorgare acqua dai cumuli-nembi -. I pozzi sacri nuragici, le fonti miracolose come quelle di San Leonardo di Siete Fuentes, dove i Templari costruirono la chiesa e un ospedale, proprio in virtù delle peculiari qualità delle acque del luogo”.

Inserite all’interno del documentario “Tempio delle Acque”, ci sono anche le “performance art”, installazioni scenografiche con le maschere del progetto artistico “Sa Sartiglia”, 33 opere del primo ciclo nato dalla collaborazione tra Nicola Marongiu e Alfonso Canfora. Ciascun opera ha il proprio nome ed è stata creata artigianalmente.