“Domani è un altro giorno” celebra la morte tra disperazione e riso

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domani è un altro giorno locandina film

Una commedia che racconta gli ultimi giorni di una morte annunciata e la bellezza dell’amicizia vera che non si corrode nemmeno di fronte una malattia terminale

É uscito il 28 Febbraio nelle sale, la commedia tutta italiana “Domani è un altro giorno” con Valerio Mastandrea e Marco Giallini. La regia è di Simone Spada che porta in scena un tema toccante e amaro ma cucito splendidamente con un tono scherzoso. Spada sfoggia infatti la sapiente abilità, supportata egregiamente da due attori professionisti che si divincolano per tutto il film tra l’ironia e la sofferenza dettata dalla situazione, di celebrare quel passaggio ineluttabile della vita di ogni persona dando alla morte un sapore di angoscia, di disperazione ma anche di realistica verità e smussando gli angoli di una pena incolmabile con riso, ricordi e avventure nate all’improvviso come la visita al figlio di Giuliano a Barcellona.

La storia inizia con la notizia che farà da padrona per tutto il film fornendo da subito agli spettatori piena consapevolezza verso il futuro. Giuliano ha ormai poco tempo per una diagnosi di cancro ai polmoni e metastasi e decide di interrompere la trafila di chemioterapia per godersi ciò che gli resta da vivere pur con il parere contrario dell’amico Tommaso che per lui ha sfidato la paura di volare, arrivando dal Canada dove risiede con la famiglia. Due amici di sempre con caratteri agli opposti che si capiscono in meno di un secondo e non perdono la pazienza né accusano scatti di rabbia ma in uno stupendo equilibrio che racconta l’amicizia inossidabile e profonda si salutano per il tempo di un week end in scambi di battute, cene, sguardi, abbracci.

Non ci sono solo Giuliano e Tommaso ma anche Pato, il cane che abita con Giuliano e che lui deciderà nel silenzio dopo varie peripezie di consegnarlo all’amico in aeroporto prima che parta per sempre. Scene che rigano il cuore e annunciano un finale già scritto, colori di debolezza nel volto di Giuliano che non precludono comunque la sua vena di artista esuberante, un accento romano che saggia i dialoghi e concede vitalità nell’angoscia, una maturata interpretazione di un dolore a cui non si può sfuggire e che viene condiviso nel conforto di una amicizia che veicola valori immortali. L’ultimo abbraccio è un addio ma non dilaga oltre, Guliano e Tommaso infatti sanno che non si rivedranno mai più eppure con dignità sanno di dover andare avanti ed incontro al domani.

La caratteristica notevole di Spada è dunque di mostrare il lato tragicomico della vita, la sua bellezza ed anche l’ombra che attanaglia ciascuno senza possibilità di scampo senza riservare soprese né virate improvvise ma investendo la platea di una responsabile coscienza nel conoscere da subito la verità e nel condurla a vivere giorno per giorno, il giorno di domani. Potrebbe sembrare un gioco di parole ma è proprio ciò che accade seduti sulle poltrone di un cinema nel seguire le scene di “Domani è un altro giorno”.

Si acquisisce nell’immediato una partecipazione attiva alla situazione drammatica ma al contempo la si riesce a sostenere senza pesantezze grazie al lato di eroico coraggio tipicamente romano che si bilancia con il taciturno e freddo canadese, grazie alla splendida e tiepida Roma che la si sembra di attraversare a piedi, alla calorosa e vivace Barcellona ma soprattutto ad una interiorizzata sapienza che ci si dovrà preparare ad un passaggio verso un mondo ultra terreno dove dice Giuliano nella sua insonnia al telefono con Tommaso, sarà pieno di anime e dove rivedrà la mamma o il babbo che all’appuntamento lo verranno a prendere sempre non si perdano, ci ironizza su.

Una commedia toccante sul peregrinare della esistenza umana e sul senso del rapporto umano di amicizia che in soli quattro giorni riempie di conforto e sostiene nelle scelte più buie. Due attori che danno spazio, riuscendosi alla grandissima, alla loro abilità unendosi in maniera complementare ed un Giallini che nel ruolo di protagonista dà valore alla figura del malato che non si abbatte ma con tenacia e vigore se pur provati fortemente, guarda ancora al giorno di domani sapendo che la vita andrà avanti anche per lui nell’aldilà.