Tra parmureli e chiorchielli si celebra la Domenica delle Palme, una delle più importanti ricorrenze cristiane
Oggi, 25 marzo 2018, è la Domenica delle Palme. É il giorno che dà inizio alla Settimana Santa, durante la quale si ripercorrono le tappe degli ultimi giorni della vita terrena di Cristo. Ma è anche quello in cui si ricorda l’ingresso trionfale a Gerusalemme, avvenuto in sella a un asino, di Gesù, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma. “Presero rami di palme e uscirono incontro a lui acclamando: “Osanna!/ Benedetto colui che viene nel nome del Signore…” (Giovanni 12,13). Il significato della palma è quello della vittoria e del trionfo ma anche della rinascita e dell’immortalità proprio perchè è pianta in grado di produrre una infiorescenza anche quando sembra ormai morta.
Ogni anno, la domenica precedente la Pasqua, i sacerdoti benedicono rami di palma e di ulivo che i fedeli portano all’esterno delle chiese e che poi conservano in segno di armonia e protezione. Il Vangelo secondo Giovanni non fa cenno all’ulivo, fin dai tempi più remoti simbolo della pace, che sembra però essere stato introdotto dalla tradizione popolare perchè in alcune zone di più facile reperibilità rispetto alle palme.
Riti e tradizioni in Italia
Sono davvero numerose in tutta l’Italia, da Nord a Sud, le tradizioni e i riti legati a questa giornata. Per citarne alcune, a Sanremo si usa realizzare degli addobbi chiamati “Parmureli”, formati da foglie di palma intrecciate: quest’anno la Regione Liguria li porterà in Vaticano in dono a Papa Francesco. In Alto Adige i mazzetti di palme sono intrecciati con ramoscelli d’ulivo e di salice e ornati con fiori primaverili, nastri colorati e uova di Pasqua decorate. Questi vengono poi conservati nelle case e, all’avvicinarsi di un temporale, vengono bruciati nella stufa per proteggere la casa dalle disgrazie. Nella penisola Sorrentina talvolta i rami di ulivo son adornati con nastri colorati, piccoli formaggi e confetti o addirittura solo con confetti. In alcune zone della Puglia i rami benedetti sono disposti sulla porta di casa a protezione della famiglia, e nei campi per propiziare un buon raccolto e tenere lontane le calamità naturali. A Desulo, in provincia di Nuoro, è usanza che settanta prioresse, vestite con il costume tradizionale, sfilino con in mano le palme intrecciate e da loro stesse realizzate.
Il dolce tipico della domenica delle Palme
Non possono sfuggire alla tradizione i dolci. Tipici del periodo sono Quaresimali, biscotti toscani o genovesi preparati durante la Quaresima, da cui prendono appunto il nome, oppure i napoletani casatiello, pastiera e tortano. Esiste però, un dolce che può definirsi il “dolce della Domenica delle Palme”: stiamo parlando del Ciorchiello, originario di Casette, borgo del comune di Massa. Con la sua forma rotonda, la sua consistenza morbida e il suo profumo d’anice, simboleggia solidarietà e pace. La preparazione del Ciorchiello richiede tre giorni. Si inizia il giovedì precedente la domenica delle Palme, quando l’impasto ottenuto aggiungendo farina al “levarno”, la pasta lievitata per dolci, viene coperto con un canovaccio e una coperta. Il giorno successivo all’impasto si aggiungono uova, sale, burro ammorbidito a bagnomaria, uva sultanina precedentemente ammollata e asciugata, succo e buccia di limone grattugiata, semi di anice e pinoli, vanillina e zucchero, e si impasta il tutto a mano. Quando l’impasto è pronto si divide in vari pezzi; quindi si formano i cerchi con il buco in mezzo e si coprono con una tovaglia, sopra la quale si posano coperte di lana, per consentire una buona e regolare lievitazione. Il sabato i Chiorchielli si infornano ad una temperatura di 180° per circa 20-30 minuti, dopo averne unto la parte superiore con tuorlo d’uovo.