CONSEGUENZE E RIMEDI - Il
fenomeno dell’aumento dell’effetto serra, con il
conseguente cambiamento climatico e aumento della temperatura
media della Terra dal 1860 ad oggi di +0,6°, di cui +0,4
dal 1990 al 2002, produce effetti negativi e conseguenze sull’ambiente,
oltre ad incidere fortemente sulla salute dell’uomo. Il
surriscaldamento globale della temperatura potrà portare
inevitabilmente alla fusione dei ghiacci e del permafrost polari
con diminuzione della salinità degli oceani; alla riduzione
o scomparsa della Corrente del Golfo (ricercatori del National
Oceanography Centre di Southampton ne hanno rilevato una riduzione
di portata del 30%); all’innalzamento della temperatura
delle acque, con importanti effetti sull’intera catena
alimentare marina; all’aumento nei prossimi cento anni
tra 9 e 88 centimetri del livello del mare determinando così
l’alterazione delle correnti transoceaniche e conseguente
modificazione del clima in Europa con effetti disastrosi sull’agricoltura.
Il rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change del
2002 ha stimato (a seconda dei diversi scenari ipotizzati) entro
il 2100 un aumento della temperatura sul nostro Pianeta compreso
tra gli 1,4°/5,8° rispetto al 1990. L’Ufficio
Regionale per l’Europa dell’OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità) fornisce una previsione sul futuro
della situazione sanitaria mondiale in relazione al problema
ambientale. L’innalzamento delle temperature avrà
un forte impatto su diverse malattie, ne sono un esempio le
35.000 persone decedute nell’estate 2003 a causa dell’ondata
di calore, e implicazioni sono previste anche per la crescita
e lo sviluppo dei bambini.
I cambiamenti climatici indotti dall’effetto serra graveranno
soprattutto sulle generazioni future. Da parte della sanità
è necessario un rafforzamento degli approcci esistenti
sul controllo delle malattie e sulla protezione della salute
attraverso elevati standard di verifica e sorveglianza.
Da un recente studio commissionato dalla Health and Environment
Alliance (HEAL), dalla Climate Action Network (CAN) e dal WWF,
emergono che i benefici per la salute si realizzerebbero se
si riducessero le emissioni di gas serra dal 20% al 30% entro
il 2020. Con una riduzione del 20% del target la spesa sanitaria
avrebbe un risparmio di 51 miliardi di euro, che salirebbe a
oltre 76 miliardi di euro con una riduzione del 30% del target.
La Commissione europea stima una scomparsa prematura di circa
369.000 persone a causa dell’inquinamento atmosferico.
L'Italia, da parte sua, dovrebbe ridurre le emissioni di gas
serra nel quadriennio 2008/20012 del 6.5%, rispetto al 1990;
le emissioni dovranno passare dai 521 Mt del 1990 a 487 Mt.
Per ridurre i rischi dell’effetto serra, i governi devono
imporre limiti precisi alla crescita energetica irresponsabile,
sia attraverso campagne di sensibilizzazione verso il risparmio
energetico che incentivando l’utilizzo di fonti alternative,
rinnovabili e pulite (solare, eolica, idrica, geotermica, delle
biomasse e delle maree).