La ricerca è stata condotta su un campione di 932 giovani milanesi tra i 14 e 21 anni, con oltre 60 domande su diversi fattori di rischio, dai genitori separati agli abusi, dal bullismo all’essere stranieri o avere dipendenze da droghe, videogiochi e social. Circa le dipendenze, è emerso che il 27,6% fuma sigarette (l’età media di inizio di consumo è di 14,4 anni), mentre il 71,5% consuma alcolici.
“Uno dei dati emersi – spiega Mencacci – è che il 56% usa lo smartphone durante la notte. Di questi, il 70.6% lo fa sempre o spesso”. Ma tutti i fattori di rischio analizzati non hanno un’azione diretta sulla probabilità di sviluppare disturbi del comportamento se di mezzo non ci sono problemi al sonno. In media le ore di sonno dormite sono 7,5 a notte, ma il problema è l’alterazione dei ritmi sonno-veglia.
“Circa il 25% dei giovani ha difficoltà ad addormentarsi, mantenere il sonno e si sveglia spesso la notte – continua Mencacci – I disturbi del sonno fanno da mediatori tra i fattori di rischio e il funzionamento dei ragazzi a livello psicologico”. A disturbare il sonno di solito sono l’uso di sostanze o di apparecchi elettronici, come il telefonino, durante la notte.
“Il sonno ha una funzione protettrice – prosegue lo psichiatra – e quando è disturbato, nei ragazzi sono più frequenti gli attacchi di panico in chi ha già una sensibilità familiare, l’ipertensione, i disturbi di attenzione, concentrazione e memoria, con l’aumento dell’impulsività. Rivolgiamo quindi un appello ai genitori perchè vigilino sul sonno dei loro figli”.
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