Musica

“Due correnti”, il singolo di Katres: “Il mio ritorno dopo due anni di silenzio”

Katres nasce a Catania ma da sempre vive a Napoli. Inizia giovanissima a suonare la chitarra e a comporre. Personalità, passione ed eleganza trovano espressione nei suoi testi e nelle sue musiche

Venerdì 11 giugno 2021 è uscito Due Correnti, il nuovo singolo di Katres fuori per Soundinside Records e in distribuzione Believe. Un nuovo capitolo che segue la pubblicazione dell’album Araba Fenice e che vuole raccontare l’amore viscerale per una figlia e per la Sicilia e trova massima espressione attraverso la perfetta similitudine con l’isola delle correnti. Katres in questa produzione si è ispirata ad un sound di respiro internazionale con contaminazioni che vanno dall’indie rock americano, al pop fino a toccare accenti di post rock sul finale, il tutto senza tralasciare l’importanza del testo, il cantautorato è impegnato, maturo.

Nel brano Katres si avvale della collaborazione di alcuni tra i più validi musicisti nell’attuale panorama italiano, al pianoforte e pedali Bruno Bavota (presente nelle colonne sonore di The Young Pope e The New Pope di Paolo Sorrentino e colonna sonora di uno spot della Apple).

Katres ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Due correnti” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Due correnti rappresenta il mio ritorno dopo due anni di silenzio, è un brano a cui tengo tantissimo perché è dedicato a mia figlia Greta. In Due Correnti ho provato a raccontare l’amore per mia figlia attraverso la similitudine con il Mar Ionio e il Mar Mediterraneo. L’isola delle correnti è il luogo in cui i due mari si incontrano, si scontrano, si fondono e sono destinati a rimanere uniti in un moto senza fine. In quel punto esatto l’uno nella sua unicità farà sempre parte dell’altro, l’uno seguirà il suo corso restando inevitabilmente e indissolubilmente legato all’altro.

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

Emozione.

In questo lavoro ci sono alcune importanti collaborazioni, che tipo di apporto hanno dato?

Hanno contribuito a rendere ancora più intenso ed emozionale il messaggio che volevo trasmettere con questo pezzo, ci sono infinite sfumature sulle strofe e sul finale siamo riusciti a riprodurre l’impatto emotivo che desideravo con un crescendo sonoro incisivo e potente.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Suonare per me è sempre stata una cosa assolutamente naturale, avevo 13 anni quando iniziai a suonare la chitarra, poco dopo scrissi la mia prima canzone e da lì non ho più smesso. Non parlerei di progetto perché la musica per me è molto di più, non è una cosa che ho scelto, non è semplicemente un progetto, è parte integrante della mia vita.

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Pubblicato da
Francesco Rapino
Argomenti: Intervistesingolo

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