“Voglio poter dire a tutti coloro che stanno vivendo un amore forte di non farsi condizionare da nulla e nessuno, di non cedere alle prime incertezze e di viverlo pienamente”
La canzone “E Invece“, nuovo singolo di Elia Truschelli disponibile dal 15 gennaio 2021, tocca vari temi: un sentimento dalla potenza cosí forte da lasciare segni indelebili che sfidano il passare del tempo, i ricordi fatti di particolari e fatti che hanno ancora un ruolo molto importante nella vita del protagonista e forse li avranno per sempre. Essi sono uniti dall’ironia presente in alcune figure delle strofe che lasciano un po’ di respiro e di pace o forse dalla rassegnazione nei piccoli gesti di vita quotidiana per un uomo solitario non molto esperto nelle faccende domestiche. Nel ritornello la frase “Non ho soldi” va quasi ad indicare la vera ricchezza dell’amore perso. Il contesto della canzone è rappresentato da un lago e il verde della natura, visti come elementi nostalgici ancora condivisi che costringono a non dimenticare.
Elia Truschelli ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“E Invece” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
“E Invece” E’ una canzone nata con l’intento di essere una dedica a una persona con cui ho vissuto forse gli anni migliori. E’ un pò autobiografica perché alcune immagini riportano alla mia vita quotidiana, ma protagonista assoluto della canzone è un sentimento di amore finito, che nonostante il tempo ha lasciato segni indelebili per sempre.
Cosa vuoi trasmettere a chi ascolta questo brano?
Voglio poter dire a tutti coloro che stanno vivendo un amore forte di non farsi condizionare da nulla e nessuno, di non cedere alle prime incertezze e di viverlo pienamente. Credo che sia la cosa più bella della vita. Avere a fianco una persona che ti ama veramente è tutto e lasciarsela scappare per sciocchezze è un errore imperdonabile, che ci si porta dietro per sempre. E io questo lo so bene.
Il contesto della canzone è rappresentato da un lago e il verde della natura, come mai questa scelta?
Il luogo in cui vivo è un paese tra il lago di Garda e il monte Baldo, semplicemente ho descritto quello che vivo tutti i giorni, come sono e cosa ho provato.
Come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Da piccolo non avrei mai pensato di fare il cantautore, credevo fosse destinato ad altri questa strada. Ricordo solo che la prima sensazione che ho vissuto come primo contatto vero con la musica risalga intorno ai 10 anni, vedevo mio cugino che suonava la chitarra e cantava, volevo semplicemente essere come lui perché lo guardavano con occhi diversi. Gli stessi occhi che ora vedo anch’io nei miei concerti. E’ una sensazione di cui non posso fare a meno e non vedo l’ora di poter tornare a suonare come un tempo.