“La canzone parla dell’Italia di oggi. Di come si badi più all’apparenza che alla sostanza. Di come la nazione sia nuda senza il suo fragile tacco che la tiene in piedi. Di come il cittadino si adatti a tutto senza approfondire – spiega Cizco -. Chi ha già tutto non si preoccupa di ciò che non va perché non gli interessa, e chi ha bisogno veramente non ha i mezzi e la forza per potersi opporre. Di come le persone parlino tanto senza aver niente da dire. L’Italia di oggi vista da dentro è ben diversa da come è percepita da fuori”.
Il significato del singolo è rappresentato nel videoclip: “Si gioca una partitella a calcio come quelle che si fanno tra amici il martedì sera, mentre in una squadra le persone hanno il volto di persone comuni, nell’altra i giocatori hanno le maschere dei principali leader del potere mondiale – racconta l’artista ligure – L’arbitro della partita che dovrebbe essere un’amichevole tra amici sono io: quando ammonisco un giocatore, però, poi lo ferisco in modo tale che continui a giocare; mentre quando assegno un cartellino rosso, il giocatore viene soppresso. Il tutto viene accettato come se niente fosse. Come se fossero le normali regole del gioco”.
“Una metafora – continua Cizco – che si può prestare a varie interpretazioni: una potrebbe essere che le persone siano continuamente in lotta le une contro le altre per la sopravvivenza; oppure una visione complottista, in cui le persone comuni vivano una vita pianificata a tavolino da chi sta al potere e che le disgrazie che ci capitano siano messe in atto dai poteri forti”.
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