A questo punto, e con queste condizioni, sono due gli strumenti che dovremmo utilizzare al meglio. In primo luogo tutte le risorse a fondo perduto che arriveranno dall’Unione Europea, risorse che non appesantirebbero quindi il debito pubblico nazionale evitandoci possibili procedure di infrazione. Su queste dobbiamo convincere l’Europa a destinarne parte per investimenti e parte di spesa corrente correlata per finanziare la fiscalità di vantaggio sulle imprese.
Servono, poi, anche strumenti finanziari nazionali di lungo periodo, con tassi di interesse vantaggiosi, per realizzare quel piano di infrastrutture che manca al nostro Paese.
Adesso, con il Decreto Semplificazioni, mettiamo le basi per sbloccare i 110 mld di ANAS e RFI, e tutte le altre risorse già stanziate, ma dobbiamo essere sempre più capaci di sostenere, anche finanziariamente, il rilancio. Come nella vita, anche per il Paese, è il momento di costruire il giusto mix tra le tante soluzioni possibili. L’obiettivo? Non permettere a nessun altro Stato Europeo di decidere, al posto nostro, cosa è meglio per gli italiani. Ancora abbiamo le cicatrici del 2008, bastano quelle”. Lo scrive, sui social, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.
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