“Eldorado rappresenta l’utopia, un qualcosa verso cui tendere che riesca a farci stare bene nell’animo, ma contemporaneamente vivere in un mondo più giusto. Qualcosa probabilmente di irraggiungibile, ma che ci permette di continuare a camminare”
“Eldorado” è il nuovo singolo degli Ultima Haine scritto ed arrangiato insieme ad Ale Bavo, per Prisoner Records e distribuito da The Orchard, in uscita venerdì 24 giugno. Il brano vede la partecipazione speciale di Pierpaolo Capovilla, ex voce storica de Il Teatro degli Orrori e tornato sulle scene come Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri.
Il singolo ha una storia particolare, il testo è stato scritto dal cantante in parte durante un viaggio in Messico e nelle comunità zapatiste nel 2017, ed ultimato una volta rientrato in Italia. Infatti, in qualche modo le parole richiamano le suggestioni avute in quella terra magica che è l’America Latina. Il brano viene poi portato all’interno di reHUB, il laboratorio all’interno del Reset Festival di Torino dove viene data la possibilità di arrangiare un proprio brano insieme ad un mentor, un produttore ed una scrittrice. È così che avviene l’incontro e la collaborazione con Pierpaolo Capovilla, ed anche con Ale Bavo, con cui gli Ultima Haine hanno prodotto il brano e stanno lavorando al disco. Prezioso è stato anche l’incontro con la scrittrice Valentina Farinaccio per i suoi consigli sul testo. Pierpaolo Capovilla ha aggiunto qualche piccola modifica allo scritto, ma di grande valore, cantato il ritornello e suonato un secondo basso sul brano.
Gli Ultima Haine ci hanno gentilmente concesso un’intervista.
“Eldorado” è il vostro nuovo singolo, di che cosa si tratta?
Eldorado è un brano che vanta la produzione di Pierpaolo Capovilla, sia alla voce nei ritornelli, sia musicalmente avendo suonato un secondo basso. La produzione è di Ale Bavo, ed è uscito sugli stores digitali per Theprisoner record, distribuito da The Orchard. E’ un brano che ha avuto molte vite, essendo il testo stato scritto in parte durante un viaggio in Messico dal cantante, poi ultimato ed arrangiato in Italia. Dopodiché nell’ambito del Reset Festival di Torino è stato riarrangiato insieme ad Ale Bavo e Pierpaolo Capovilla.
Cosa volete trasmettere con questo brano?
Il brano è fondamentalmente uno sfogo liberatorio. Vogliamo trasmettere l’esigenza di un mondo migliore e più giusto, attraverso la potenza della nostra musica e delle nostre parole. Si parla di un’utopia irraggiungibile, ma che in qualche modo ti consente di continuare a camminare provando a raggiungerla. Ed il modo per far arrivare il messaggio a chi ci ascolta è attraverso uno schiaffone sonoro.
Com’è avvenuto l’incontro artistico con Pierpaolo Capovilla?
Durante il Reset Festival di Torino. In particolare nel 2019 siamo stati selezionati per il laboratorio reHUB all’interno del festival, che da la possibilità di lavorare su un brano inedito insieme ad un produttore, che è Ale Bavo, una scrittrice, Valentina Farinaccio, ed un mentor, nel nostro caso appunto Pierpaolo Capovilla. Da lì è nata una vera e propria amicizia che ci ha portato poi ad ospitarlo qualche giorno da noi a Napoli e a registrare poi Eldorado insieme.
Come nasce il vostro progetto musicale?
Gli Ultima Haine nascono da un’idea di Mattia, il bassista, ed Adriano, il chitarrista. Inizialmente doveva essere una cover band dei Rage Against The Machine. Ma, già dalla prima prova, con l’aggiunta di Alessandro e Antonio, rispettivamente voce e batteria, nacquero tre brani inediti. Da lì abbiamo proseguito su questa strada, la voglia e l’esigenza di comunicare è sempre stata forte ed in poco tempo abbiamo collezionato una quantità di brani tutti inediti che ci ha permesso di iniziare ad andare in giro a suonare.