ROMA – “Con una decisione giustificata dall’emergenza ma ispirata esclusivamente da interessi di partito, il Governo Conte mortifica l’istituto referendario costituzionale, penalizzando il diritto dei cittadini a essere informati sulle tematiche poste al loro vaglio e esponendo il referendum al rischio di ricorsi”: è il commento del primo firmatario della richiesta del referendum e rappresentante del Comitato per il No sen. Nazario Pagano (FI) alla decisione del Governo di accorpare all’Electron Day del 20 e 21 settembre 2020.
“Una decisione mai presa nella storia della Repubblica, un vero e proprio strappo antidemocratico – spiega il sen. Pagano- che va contro la sentenza della Corte costituzionale del 2000, che stabilisce in modo inequivoco che un referendum costituzionale non possa essere inquinato da altre elezioni politiche. Schiacciati dalle campagne elettorali per le amministrative, ci sarà di fatto impossibile spiegare adeguatamente ai cittadini tutte le nefaste conseguenze che il taglio dei parlamentari avrà sulla rappresentanza dei territori”.