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Elena Ventura, “Inevitabile” è l’album d’esordio. In radio il singolo “E allora vado giù”

GENOVA – C’è un filo sottile che tiene insieme ogni brano di “Inevitabile”, il disco d’esordio di Elena Ventura, uscito il 16 aprile. È il filo dei sogni che resistono, della vulnerabilità che diventa forza, dell’immaginazione come gesto rivoluzionario. Un’opera prima che unisce leggerezza e profondità, pop e ironia, intimità e sguardo lucido sul mondo.

Anticipato dal singolo “E allora vado giù”, già disponibile in radio e in digitale, il disco raccoglie sette tracce che raccontano cosa significa restare fedeli a se stessi, anche quando tutto invita a fare il contrario. «Per me ‘Inevitabile’ è un disco che parla di scelta – spiega Elena Ventura – della scelta di continuare a sognare, a sentire, a vivere con il cuore aperto, anche quando fa paura. È inevitabile, per me, restare autentica. Anche quando costa. Al primo ascolto può sembrare leggero, colorato, perfino spensierato… ma sotto la superficie ci sono fragilità, domande, pensieri profondi sulla vita e sulle emozioni».

Il sound si muove tra pop classico ed elettronica leggera, con atmosfere luminose e arrangiamenti immediati ma mai banali. Ogni canzone ha un’identità precisa, ma tutte condividono lo stesso respiro: quello di una musica che non ha paura di essere emotiva, sincera, viva. Centrale nel percorso è proprio il brano “E allora vado giù”, una filastrocca pop che si fa manifesto: il coraggio di lasciarsi andare anche senza certezze, il desiderio di sentire tutto, anche il dolore, pur di non anestetizzarsi. Il videoclip, intenso e simbolico, rafforza il messaggio: la protagonista è l’unica “viva” in un mondo spento, finché con il suo canto riesce a risvegliare chi ha dimenticato come si fa a vivere davvero.

Tra i temi che attraversano “Inevitabile”: l’innamoramento, il giudizio sociale, la fatica di non omologarsi, l’emancipazione femminile, la voglia di non smettere mai di immaginare. Il tutto raccontato con uno stile intimo ma mai vittimista: c’è consapevolezza, ma anche una gioia ostinata, quella di chi non ha dimenticato la propria parte bambina. Chiude il disco una rilettura sorprendente di Ma l’amore no, classico degli anni ’40, che diventa omaggio all’amore autentico, quello che non ha tempo né maschere.

“Inevitabile” è un primo capitolo sincero e necessario, che segna l’ingresso nel panorama cantautorale di una voce nuova, capace di farsi ascoltare con delicatezza ma anche con forza. Tracklist: ‘E allora vado giù’, ‘C’est toi’, ‘Un uomo perfetto’, ‘Inevitabile’, ‘Specchio riflesso’, ‘Odio tutta la gente’, ‘Ma l’amore no’.

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Redazione L'Opinionista

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