“La professoressa di matematica dei miei primi anni di liceo, diceva che non bastava studiare tanto – racconta Eleonora. L’importanza era nella qualità del nostro ripetere, prima che nella quantità: se ripeti male qualcosa per venti volte, dovrai poi ripeterlo altre quaranta per cancellare il primo errore e rimediare con l’informazione giusta. Mi colpì moltissimo questa sua osservazione e di tanto in tanto ho continuato a pensarci, perché vale anche per alcune modalità che applichiamo alla vita, il ripetere inutilmente tanto e male. È così che un giorno ho scritto Quaranta volte”.
Il video, diretto da Filippo Biagianti – già regista per il progetto musicale “Spartiti” e vincitore di numerosi riconoscimenti – è interamente girato a Roma (sotto i portici di Piazza Vittorio Emanuele, nel quartiere San Lorenzo, in metropolitana e all’Accademia Romana di Musica), e racconta due storie parallele: da una parte l’artista che canta, suona e compone; dall’altra la vita quotidiana, in un percorso che ci propone situazioni cicliche, che spesso affrontiamo nello stesso modo. Una riflessione che è rivolta all’esterno, ma anche verso sé stessi, come si vede nel dialogo che Eleonora ha allo specchio, e che alla fine si esaurisce in un nulla di fatto. Perché è nella mancanza di risposte che si perde la direzione, così come il finale “fuori fuoco” del video ci vuole mostrare.
Quaranta volte
Se ti sembra troppo
Pensa che non è abbastanza
Di quaranta volte
Venti sono perse e basta
Mi dirai che avevi
Ripetuto proprio bene
E sapevi già a memoria
Fare solo male
Quella di matematica l’aveva detto
Che se ripeti tanto e male
Proprio non ha senso
E se ripeti tanto e male
Non è mai abbastanza
Di quaranta volte
Venti sono perse e basta
Fai la vittima
Che poi alla fine sì ti piace
Raccontare il tuo destino
Amaro da subire
E se tutti stanno male
È sempre un “ma ti pare”
Tu sei il capofila
E tutti pronti lì a seguire
Quella di matematica l’aveva detto
Che se ripeti tanto e male
Proprio non ha senso
E se ripeti tanto e male
Non è mai abbastanza
Di quaranta volte
Venti sono perse e basta
Credimi sempre come se
Fossi capace a vivere
Credimi sempre come se
Avessi coraggio più di te
Hai un rosario fatto
Delle tue stesse parole
Che sei pronto ogni sera
Piano a recitare
Sono impacchettate
Come in un congelatore
Così hai tanta roba
Finta fresca da mangiare
Quella di matematica l’aveva detto
Che se ripeti tanto e male
Proprio non ha senso
E se ripeti tanto e male
Non è mai abbastanza
Di quaranta volte
Venti sono perse e basta
Credimi sempre come se
Fossi capace a vivere
Credimi sempre come se
Avessi coraggio più di te
Credimi sempre come se
Fossi capace a vivere
Credimi sempre come se
Avessi coraggio più di te
Quella di matematica l’aveva detto
Che se ripeti tanto e male
Proprio non ha senso
E se ripeti tanto e male
Non è mai abbastanza
Di quaranta volte
Venti sono perse e basta
Eleonora Betti cresce tra le note della musica classica, suonate al pianoforte, e dell’amore per le grandi voci del jazz, del musical, del fado portoghese. Originaria della Toscana, incontra poi il mondo musicale della capitale. Trascorre un periodo all’estero, proponendo la sua musica sulla scena londinese. Tornata a Roma, arrivano i primi riconoscimenti come cantautrice, come vincitrice dei concorsi PiùVolume e Sabina Music Summer, ed esibendosi su palchi prestigiosi come quello dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Opening act per Ivan Segreto, Raffaella Misiti, Rita Marcotulli, Antonello Venditti (al pianoforte per Symo).
Ha collaborato come coautrice e interprete del brano “Under the blood of the Moon” per l’ep When we dream we are all creators di Diego Buongiorno, un progetto che la vede coinvolta insieme a Little Red Lang, Carolina Crescentini, Claudia Pandolfi. Uscirà per RadiciMusic Records il suo primo album da solista: “Il divieto di sbagliare”. Filippo Biagianti lavora come fotoreporter e cineoperatore per l’amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino. Ha insegnato montaggio video presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
Nel 2015 realizza insieme con il videomaker Ruben Lagattolla il documentario “Young Syrian Lenses” che ottiene numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali ed il patrocinio di Amnesty International Italia. Nel 2016 realizza i videoclip per il progetto musicale “Spartiti” (Max Collini e Jukka Reverberi) ed il video “Austerità” ottiene il premio dell’Accademia di cinema e televisione Griffith come “Miglior Corto Narrativo” all’On The Road Film Festival di Roma. Per “Spartiti” cura anche la regia video degli spettacoli live per il tour 2017 “Servizio d’ordine”. Nel 2017 il suo documentario “The Funeral” vince il premio “Miglior documentario Italiano” al Sardinia Film Festival.
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