A Villa Ada di Roma l’installazione artistica a cura di Alessio Cupelli
ROMA – Villa Ada a Roma abbraccia il tema sociale raccontando l’emergenza umanitaria dei profughi in fuga verso l’Europa, un problema vicino quanto attuale, attraverso l’installazione artistica per INTERSOS, a cura di Alessio Cupelli.
L’esposizione, situata proprio a ridosso dell’isolotto, sulle rive del laghetto della Villa in via di Ponte Salario 28, è visitabile fino al 15 agosto 2016 con ingresso gratuito.
Le immagini che compongono l’installazione sono state scattate da Alessio Cupelli in una fredda alba di Berkasovo, tra Serbia e Croazia, insieme agli operatori umanitari della ONG che assistono i profughi in cammino verso la frontiera.
“Un campo di mais, buio, silenzio, fango, brina e un gelido vento circondavano bambini, donne e uomini nella loro marcia verso il varco tra i due paesi”.
Dalla convinzione che questi profughi, migranti e richiedenti asilo, siano anzitutto persone, con un nome, un’identità e una storia, nasce la campagna di INTERSOS: #lichiamiamopernome, per aiutare chi ha perso tutto.
Soltanto nello scorso autunno tra le 4mila e le 7mila persone hanno attraversato ogni giorno il confine tra Serbia e Croazia.
Migliaia di persone, spesso intere famiglie, hanno percorso la rotta balcanica compiendo viaggi lunghi, difficili e senza la certezza di sopravvivere, per mettersi in salvo da guerre e violenze, cercando di raggiungere l’Europa del nord.
Oltre 50mila sono le persone rimaste bloccate in Grecia, in seguito alla chiusura della frontiera con la Macedonia, in maggioranza donne e bambini provenienti da Siria, Afghanistan o Iraq.
Il video di presentazione dell’esposizione: https://www.youtube.com/watchv=MQ0PtPNPO2c