ROMA – È una Emma che si racconta tra musica e parole senza filtri nel corso della prima puntata di Radio2 Live Unplugged con Ema Stokholma e Gino Castaldo su Rai Radio2, già disponibile su RaiPlay Sound e da oggi anche su RaiPlay: “Voglio solo godermi la vita, divertirmi, ho chiuso dei capitoli importanti e sto cercando di digerire alcune cose di questa vita: ora tutto quello che c’è da prendere me lo prendo, senza pensare troppo alle conseguenze e ai giudizi, voglio fare quello che mi va, quello che mi piace, non c’è tempo per perdersi in paranoie inutili”.
Tra emozionanti e inedite performance in acustico, accompagnata dal chitarrista ‘Rufio’, cresciuto insieme alla cantautrice ad Aradeo, in Salento, commenta le sue fragilità anche alla luce delle tante voci dei suoi colleghi che nelle ultime settimane hanno espresso il proprio disagio: “Prima di essere artisti siamo persone e io non mi sono mai nascosta, anche quando le cose non stavano andando per niente bene per far capire ai ragazzi che a volte le cose non vanno come ce le immaginiamo. Questo non ci deve far perdere di vista la nostra strada, semplicemente non ha girato bene la ruota. La vita è piena di rischi ma anche di avventure incredibili da vivere. Il problema del sistema è che adesso vogliono arrivare tutti primi subito: ci vorrebbe un’educazione al fallimento perché serve per capire come crescere”.
Emma prosegue parlando delle sue ultime collaborazioni, dal featuring con Tony Effe a quello con Bresh, passando per quello con Fabri Fibra nella riedizione dell’iconico brano del rapper “In Italia”: “Sono sempre stata molto aperta alle correnti nella musica. È bello quando gli artisti si incontrano e fanno qualcosa di figo, molto meglio che farsi la guerra. Io non ho mai avuto pregiudizi, l’arte nasce per stupire, non per accontentare, perché altrimenti non si sposta niente. Le piccole vere rivoluzioni nascono proprio da questo… Poi quando le cose sono vere e spontanee piacciono, al di là delle classifiche”.
A proposito della condizione femminile aggiunge: “In un mondo maschilista, e non solo in ambito musicale, io credo nella meritocrazia. Le donne sicuramente fanno molta più fatica in tutti gli ambienti, ma le classifiche sono l’ultimo dei problemi in Italia… Basterebbe alzare il salario minimo delle donne, e poi sui diritti c’è tanto lavoro ancora da fare”.
Infine, in chiusura “l’angolo del vinile”, lo spazio dove ogni artista indica un brano significativo da dedicarsi, sceglie “Get Up, Stand Up” di Bob Marley. “Mi ricorda moltissimo la mia giovinezza, la mia adolescenza quando ci mettevamo in macchina e andavamo al mare con gli amici. Dentro di noi iniziavano i primi moti rivoluzionari le prime idee politiche, la prima voglia di dire qualcosa e far parte di qualcosa di grande”, racconta a fine puntata.