Ammonterebbe a 100mila euro l’ammanco per le casse dell’erario e a 25mila l’iva non versata
GORIZIA – Nel corso degli ordinari dispositivi di prevenzione posti in essere dal Comando Provinciale di Gorizia a contrasto dell’abusivismo commerciale e dell’economia sommersa, i Finanzieri della Compagnia di Monfalcone hanno individuato e sottoposto a verifica fiscale due distinti soggetti, operanti nel mandamento monfalconese, dediti a prestare la propria attività di “estetista” e “manicure” presso le rispettive abitazioni di residenza, risultate completamente sconosciute al Fisco, constatando un ammanco per le casse dell’erario di oltre 100mila Euro di ricavi non dichiarati e 25mila Euro di I.V.A. non versata.
Nel corso dell’attenta attività di monitoraggio dei canali commerciali locali nell’ambito dei servizi prestati per la cura della persona, le Fiamme Gialle isontine hanno posto la lente di ingrandimento nei confronti dei centri estetici quale categoria in particolare ascesa nel corso degli ultimi anni ed i cui servizi vengono ampiamente utilizzati sia da persone di sesso femminile che maschile.
Da mirata attività informativa svolta sul territorio, sono quindi emerse alcune posizioni di dubbia legalità dovute all’esercizio di tali professioni non presso centri benessere autorizzati, bensì all’interno di vere e proprie abitazioni di natura privata, ipotizzando in tal modo dannosi fenomeni della cosiddetta “concorrenza sleale”.
Attraverso i numerosi appostamenti effettuati dai militari presso i luoghi individuati, è da subito saltato all’occhio un copioso flusso di clientela che entrava ed usciva quotidianamente dalle abitazioni, tale da rendere altamente plausibile la concretizzazione dell’esercizio dell’attività economica ipotizzata al di fuori dei canoni della legalità commerciale.
Le successive procedure di accesso dei Finanzieri presso le abitazioni dei soggetti, debitamente autorizzate dalla locale Procura della Repubblica, hanno così portato alla luce veri e propri locali adibiti a “studio estetico”, ben equipaggiati di lettini, strumentazione per la depilazione corporea, lampade UV e materiale altamente specializzato per la ricostruzione e decorazione delle unghie.
Sulla scorta di tali incontrovertibili evidenze e con l’ausilio delle dichiarazioni fornite dalla gran parte della clientela appositamente identificata e sentita in atti, i militari hanno provveduto ad una puntuale ricostruzione del volume di affari generato dalle attività di prestazione di servizi estetici poste in essere dai soggetti, recuperando a tassazione complessivamente oltre 100mila euro di ricavi non dichiarati e 25.000 euro di I.V.A. non versata nelle casse dell’erario.
Le distinte attività di servizio si inquadrano nella costante attività di prevenzione posta in essere dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Gorizia, a tutela della cittadinanza, della leale concorrenza e del libero mercato, a garanzia di tutti i soggetti economici virtuosi che operano nel territorio isontino nel pieno rispetto delle norme e della legalità.