Fin da quelle prime “Storie di Sempre”, album d’esordio di Fabio Concato, il pubblico ha capito immediatamente di trovarsi di fronte a un autore elegante, capace di grande autoironia, sempre attento alle tematiche sociali, civili e ambientali.
Una generosa spruzzata di sale e pepe nei capelli e qualche ruga sono tutto quello che, a quattro decenni dal debutto, Concato ha concesso al tempo. Nulla di più. Da allora, le storie narrate da questo artista sono entrate a pieno titolo nella storia della musica italiana. E “Fiore di maggio” ne fa ampiamente parte.
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