“Fai parte di me”, il brano introspettivo di Alexandra

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alexandraDal 6 novembre sarà disponibile in rotazione radiofonica “Fai parte di me” (Greylightrecords), nuovo brano di Alessandra Galantino, in arte Alexandra, disponibile su tutte le piattaforme di streaming dal 30 ottobre.

Un’accurata autobiografia che narra alcuni episodi di bullismo subiti dalla cantante durante l’infanzia e l’adolescenza: “Fai parte di me” parla di quel tempo, di quel dolore. Nel suo nuovo brano, Alexandra ripercorre quel periodo di vita rivolgendosi direttamente al suo alter ego, a quella ragazzina impaurita dal mondo che si nascondeva dietro occhiali e maglioni troppo larghi, dimostrando a tutti che i momenti difficili della sua vita l’hanno trasformata in una donna consapevole di sé che, guardandosi allo specchio, riesce oggi a sorridere.

L’artista ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Fai parte di me” è il tuo nuovo brano, di che cosa si tratta?

Racconta una parte della mia vita, la storia di una persona che si deve levare un grande peso che è il bullismo, che purtroppo ho avuto durante le scuole medie. Dopo tanti anni e dopo essermi fatta tanti problemi riguardo a questa cosa, mi sono completamente liberata.

Quindi in questo brano si parla di alcuni episodi di bullismo che ti hanno riguardato. Quanto pesa questo problema nella società?

È un problema che penso abbiamo avuto un po’ tutti, chi più e chi meno. Però sono contenta che con le nuove generazioni, anche magari con i social, si sta iniziando a parlarne e ad essere capiti dagli altri. Quindi in realtà secondo me sta andando molto meglio.

Il videoclip ufficiale è una metafora di un processo di liberazione personale. Come si caratterizza?

All’inizio ho raccontato questa storia alle persone che scrivono i brani per l’etichetta, loro hanno voluto definire questa canzone basandosi su quello che mi era successo, questa è stata una cosa anche un po’ a sorpresa per me in realtà, con alcune notine che portavano all’infanzia. Il videoclip inizia con me vestita e truccata tantissimo per poi avere un momento in cui io inizio a spogliarmi, a struccarmi e a liberarmi da tutto quanto. Per cui si è trattato proprio della mia storia.

Qual è l’importanza della musica nel tuo percorso personale?

La musica mi ha salvato, è sempre stata presente perché mio padre ha sempre ascoltato il Rock, mia madre il Blues, quindi diciamo che fa parte della mia vita da quando sono nata. Però durante gli anni mi ha salvato tantissimo, ho fatto molte cose, poi sono entrata nell’Accademia e a quel punto, oltre ad un semplice hobby, è stata un qualcosa che mi è servita per liberarmi e ad un certo punto ho pensato che potesse diventare un lavoro.