Falcone, Di Piazza: “Uomo che aveva compreso che il modello è studiare il fenomeno”

68

steni di piazzaPALERMO – “Il 23 maggio per me, come per la maggioranza dei palermitani, è un giorno importante. Mi fermo a ricordare. La memoria di un uomo che affrontò tutto con “spirito di servizio”. In Giovanni Falcone comportamento e atteggiamento coincidevano, come nella migliore delle manifestazioni dell’etica della virtù. Un uomo che aveva ben compreso che anche nel più oscuro dei mali il modello è studiare il fenomeno partendo dalla corruzione delle coscienze. Ma, cosa ben più arguta, aveva ideato un metodo che tracciava gli scenari economico finanziari mondiali. Una intuizione che cambiava il concetto di lotta alla mafia. Non più solo lo studio di dinamiche fra cosche che combattevano per il dominio sui territori ma indagini bancarie che conducevano a complesse architetture societarie e patrimoniali. E fa eco nella mia mente quel “follow the money”.

Segui il denaro era, come si dice oggi, il paradigma per arrivare alla visione di ogni corruzione di persone e territori. Un approccio evoluto e per questo temuto e contrastato fino alla privazione della vita. Mi fermo a pensare e, scosso dalla crisi che attraversa il mondo intero, mi chiedo perché il denaro prenda ancora il posto dell’uomo. Niente e nessuno sembra godere di piena autonomia e libertà. Ho quasi paura a scrivere una parola: profitto. Quanto il mondo intero è ancora disposto a perdere ossessionato da logiche di economia malata e finanza speculativa spinta.

Braccati da interessi di pochi ancora ci muoviamo a fatica per affermare il diritto di ciascuno a cure adeguate, a condizioni di vita dignitose, alla felicità del vivere. Mi fermo a pensare adesso che sento i giovani parlare della salvezza della Terra e mi dico che ora più che mai voglio continuare a credere in un’economia buona che non sacrifichi il futuro delle nuove generazioni. Giovanni Falcone questa nobile eredità ci lasciava ventotto anni fa: salvare e proteggere invisibili, scarti, persone asservite a un impero impazzito. Mi fermo a pensare che ci vuole metodo, buone pratiche, perseveranza e capacità di visione e, soprattutto, il coraggio di azione dopo azione nella coerenza del perseguimento del bene comune”.

Lo scrive, su Facebook, il Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sen. Steni Di Piazza, eletto a Palermo.