ROMA – “Fare in modo che il farmacista diventi vero promotore della salute ed educatore sanitario”. Lo ha affermato la presidente dell’associazione Futurpharma, Rossana Matera, in occasione del webinar “Farmacisti e promozione della salute – Ambiti di competenza nella medicina territoriale”. Successo di adesioni all’iniziativa, che si è tenuta domenica 3 maggio e promossa dall’associazione di farmacisti Futurpharma, che da tempo si batte per riaffermare la figura centrale del farmacista nel panorama sanitario.
“Abbiamo deciso di riprendere tutte le attività di formazione e informazione, sfruttando la tecnologia”, ha spiegato la Presidente di Futurpharma, “Oggi affrontiamo un tema importante, parliamo di Salute. La salute viene definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come lo “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, e viene considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali delle persone. In questo periodo di emergenza Covid è ancor più evidente che lo storico passaggio politico, sociale e culturale dalla visione patogenetica a quella salutogenica e conseguentemente dal modello bio-medico a quello bio-psico-sociale, dimostra l’inadeguatezza dei sistemi sanitari moderni nell’affrontare la questione della salute nella sua globalità e complessità, essendo essi in larga parte orientati alla pur meritevole lotta alle malattie. Bisogna uniformare le informazioni scientifiche accreditate e indipendenti tra tutti gli operatori sanitari, per raggiungere un risultato più efficiente ed efficace nei percorsi di prevenzione e cura rivolti alle persone”. La letteratura internazionale riconosce da tempo ai farmacisti il proprio ruolo centrale e di eccellenza tra gli operatori di sanità pubblica, di educazione sanitaria e di promozione della salute.
“Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità”, ha spiegato il segretario Nunzio Nicotra, “riconosce da tempo il ruolo del farmacista come anello importante nell’assistenza di base con competenze, oltre che farmacologiche, anche informative ed educative. La professione del farmacista è una delle professioni sanitarie (le altre: medico chirurgo, odontoiatra, veterinario) riconosciuta dallo Stato Italiano nel Testo Unico delle Leggi Sanitarie. Il ruolo educativo del farmacista non può che essere affrontato dunque alla stessa stregua degli altri curanti, pur essendo inserito in una realtà spesso troppo commerciale. Nel luogo di vita del paziente, i farmacisti, però, giocano o potrebbero giocare un ruolo preventivo ed educativo assai importante. Noi oggi vogliamo attuare una metamorfosi: siamo in grado di fare superare questa visione di noi, visti come commercianti, commessi da banco. Noi siamo in grado di occuparci di educazione sanitaria. Sviluppiamo pertanto questa tematica dell’educazione sanitaria. Recenti statistiche e indagini dimostrano che i farmacisti godono di un alto livello di fiducia, sono i più consultati, vedono i pazienti più spesso degli altri curanti e come è noto, il momento della consegna del farmaco è un momento privilegiato per l’informazione e l’educazione sanitaria”.
Per il referente di Futurpharma della Sardegna, Leonardo Mariotti, negli ultimi anni questo ruolo informativo del farmacista è stato ostacolato da “incombenze burocratiche” da una “scarsa qualità della comunicazione di informazioni sanitarie accreditate”, oltre al libero mercato e alla concorrenza commerciale e ai “messaggi ingannevoli che inducono comportamenti di auto-diagnosi e di auto-cura spesso non consapevoli”.
A chiudere l’interessante dibattito, infine, il responsabile promozione salute ed educazione sanitaria di Futurpharma, Andrea de Battaglia. “Siamo ritornati alla visione patogenetica del ‘900: si parla soltanto di Covid-19 e di ospedali”, ha commentato. “Non si parla di territorio, di partecipazione condivisa, di coinvolgimento di persone che possano aumentare il controllo sulla Salute individuale e colletiva, contribuendo in tal modo a migliorare la Salute pubblica. L’educazione sanitaria, non è il tradizionale “consiglio” ma è una tecnica che racchiude specifiche metodologie e modelli e che induce al cambiamento dei comportamenti, consentendo di aumentare la vigilanza sui fattori determinanti di salute e promuovendo in tal modo corretti stili di vita. Noi farmacisti abbiamo tutte le competenze per poterlo fare e dunque siamo pronti a collaborare con il Servizio Sanitario Nazionale in questo ambito. L’educazione sanitaria, promossa dai farmacisti, accompagna le persone per aiutarle a raggiungere significativi risultati salutogenici efficaci ed efficienti”.