ASTI – Il 9 e 10 settembre gastronomia e tradizione si incontrano ad Asti con l’edizione 2023 del Festival delle Sagre, insieme al Palio di Asti e alla Douja d’Or, uno degli eventi di punta del settembre astigiano. Un intero weekend per rivivere le atmosfere del mondo contadino tra Otto e Novecento attraverso esperienze culinarie e una rievocazione storica davvero unica in Italia.
Per tutto il weekend Asti ospita in Piazza del Campo del Palio la più grande osteria a cielo aperto d’Italia. 26 pro loco del territorio portano in piazza il meglio della tradizione enogastronomica piemontese. Dall’antipasto al dolce, sabato e domenica verranno servite solo ed esclusivamente ricette tramandate di generazione in generazione e preparate con materie prime del territorio nelle cucine delle cuoche delle pro loco: agnolotti gobbi, agnolotti d’asino, tagliolini, risotto al barbera o al tartufo, vitello tonnato, polenta, soma d’aj, salame di cioccolato, zabaglione al moscato d’Asti, pesche ripiene, bonet e molto altro ancora, il tutto accompagnato da vini esclusivamente DOC e DOCG del territorio, proposti dalle aziende agricole aderenti alla C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori).
Fiore all’occhiello del Festival delle Sagre di Asti è la grande rievocazione storica che, domenica mattina, anima le vie del centro della città. Una sontuosa sfilata con oltre 3000 figuranti in costumi originali d’epoca per rievocare la vita nella campagna piemontese tra 800 e 900.
Uno spettacolo unico e assolutamente magico, capace di rievocare vecchi ricordi nelle generazioni più anziane e di raccontare un mondo semplice, genuino, a volte crudo ma senza dubbio di grande fascino alle nuove generazioni. Per tutta la mattina le vie di Asti si trasformano in un set cinematografico dove ogni paese mette in scena l’orgoglio del Piemonte contadino, sfilando con le sue figure di spicco e i suoi antichi mestieri. A piedi o su un carro vanno in scena il lavoro nei campi, la vendemmia, le feste, i matrimoni, la messa della domenica con le tote che indossano il vestito buono e le balie che passeggiano i bambini con le carrozzine del tempo; e ancora la scuola elementare con i banchi di legno, i maestri con la bacchetta e gli allievi con i loro grembiulini, l’inverno nelle stalle, l’estate nei campi, la battitura del grano, la pigiatura dell’uva … Nobili, borghesi, contadini, parroci, maniscalchi e falegnami… Rumori, odori e atmosfere del secolo scorso avvolgono gli spettatori e ognuno dei 3000 figuranti anima la sua fotografia: i passeggeri del piroscafo che salutano prima di partire, rigorosamente divisi tra terza, seconda e prima classe, le botteghe, l’osteria, la merceria che mostra i suoi cassetti ricche di pizzi, bottoni e merletti, il mercante che arriva nel paese con le ultime novità da mostrare alle massaie…il tutto accompagnato dalla banda cittadina.
Due giorni per conoscere la cultura e apprezzare la tradizione di un territorio che, nonostante il passare del tempo, riesce a mantenere intatta la magia della sua storia.
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