Festività Pasqua 2021 in cucina: Cooking Therapy per sentirsi meglio

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Secondo un’indagine Sanbittèr cucinare e dedicarsi ad altre attività creative contribuisce ad aumentare la sensazione di benessere in famiglia

Come lo scorso anno, quella che ci attende sarà una Pasqua blindata in casa, in cui non sarà possibile organizzare grandi tavolate con amici e parenti o concedersi le classiche gite fuori porta all’aria aperta. Tuttavia, per non farsi prendere dalla tristezza gli italiani hanno diverse strategie: quasi 7 italiani su 10 (68%) pensano di trascorrere le festività pasquali dedicandosi principalmente ad attività culinarie. Per riappropriarsi del proprio equilibrio psicofisico (37%) e ritrovare l’equilibrio in famiglia (45%) quindi si ricorrerà a quella che gli esperti chiamano Cooking Therapy, capace di riattivare la mente, stimolare i sensi e al tempo stesso ridurre stress e malumori.

È quanto emerge da un’indagine di Sanbittèr Aperitivo Cool Hunting, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su un campione di 900 italiani attraverso un monitoraggio dei principali social network, forum, blog e community lifestyle internazionali ed un pool di esperti tra sociologi e bartender, su come gli italiani trascorreranno le prossime festività pasquali.

Questo periodo di restrizioni e rinunce, come sta cambiando la routine quotidiana? Secondo gli italiani a cambiare sono stati soprattutto il modo di relazionarsi con gli altri (56%), la routine lavorativa (51%) e l’equilibrio tra vita privata e impegni lavorativi/pubblici (44%). La pandemia ha inoltre implicato un cambio di prospettiva (41%), ovvero il giudicare le cose sotto un altro punto di vista. Come ha influito la pandemia da Covid nella percezione del quotidiano? Essa ha comportato una maggiore attenzione per la propria salute (55%), la rivalutazione di alcune azioni quotidiane (48%) che un tempo si davano per scontato, ma anche la scoperta di nuove attività e di hobby (45%) che, complice il maggior tempo a disposizione e il dover trascorrere maggior tempo in casa, ha permesso di scoprire nuove passioni e qualità insospettabili.

Con quale stato d’animo si apprestano a vivere le prossime festività pasquali gli italiani? Sfiducia (55%) e senso di smarrimento (48%) sono i sentimenti più comuni provati, ma c’è anche un discreto numero di resilienti (43%) che ammette di volersi mettere alla prova, trasformando le rinunce in nuove opportunità. Cosa faranno quindi gli italiani durante le festività pasquali? La maggioranza (68%) la trascorrerà principalmente ai fornelli, per preparare i piatti della tradizione o sperimentare assaggini e finger food con conviventi, familiari e parenti stretti, organizzando momenti di aperitivo, anche virtuali per scambiarsi gli auguri con chi non si potrà raggiungere. Altri (55%) si dedicheranno a maratone televisive e al cosiddetto binge-watching, approfittando del tempo libero per recuperare serie tv arretrate o scoprirne di nuove. Altri trascorreranno queste giornate rispolverando vecchi hobby o riscoprendone di nuovi come lettura (39%), disegno (45%), tornei di videogiochi online (49%) per trascorrere il tempo in compagnia, seppur virtuale. I più indisciplinati, confessano che cercheranno comunque di “evadere” in qualche modo dalle mura domestiche (23%), soprattutto in occasione di quella che rappresenta una delle tradizioni della Pasqua italiana, soprattutto il giorno di Pasquetta: la tradizionale gita fuori porta.

Non solo il classico pranzo e cena: a Pasqua la sperimentazione degli italiani ai fornelli sarà legata molto a piccoli assaggini e stuzzicherie (45%) oltre che primi (51%), secondi (41%) e dolci (58%). Semplici appetizer capaci di ricreare la convivialità e tipica del momento dell’aperitivo, che oggi ha cambiato il proprio volto approdando tra le mura domestiche. Come lo organizzano gli italiani? Per oltre 3 intervistati su 10 (35%) “non possono mancare patatine e salatini vari”. Poco meno di un terzo (27%) si diverte a preparare pizzette e focaccine o finger food fatti in casa. E da bere? Il 39% predilige gli alcolici, favoriti anche dal non doversi spostare o guidare. Tra questi non mancano vino e birra, e c’è anche chi si cimenta nella preparazione del proprio cocktail preferito. Mentre il 31% sperimenta cocktail analcolici e bevande frizzanti, per mantenersi più salutari senza però rinunciare al gusto.

Ma perché proprio l’aperitivo può diventare uno dei momenti clou della giornata? Quasi la metà (47%) ritiene che esso, rispetto a pranzo e cena, rappresenti un momento di convivialità più aperto alle sperimentazioni. Infatti, sono sempre più le persone che, a causa del momento storico che stiamo vivendo, decidono di provare apertivi “a distanza”, tramite uno schermo di uno smartphone o di un computer. Per questo, oltre un italiano su 3 (35%) sceglieranno il momento dell’aperitivo per incontrarsi “virtualmente” con amici e parenti e scambiarsi auguri e buoni auspici. Un modo, quindi, per mantenere i rapporti con gli altri simulando un minimo le abitudini perdute legate alla Pasqua tradizionale. Un modo anche per non sentirsi soli anche in un giorno festivo come quello di Pasqua (28%) per tutti coloro che saranno costretti a passarla da soli in casa. Così l’aperitivo virtuale a Pasqua diventa il modo ideale per trovare sostegno nelle amicizie e nelle persone a cui si vuole più bene.

Quindi, trascorrere tempo in cucina preparando pranzi, dolci, cocktail e appetizer, sarà la “ricetta giusta” per scacciare pensieri e malumori durante questa Pasqua. Diversi studi internazionali dimostrano quanto mettersi all’opera nelle preparazioni e sperimentazioni di food&beverage possa rilassare e aiuti a tenere alto il morale. Secondo una ricerca della Otago University neozelandese che ha studiato l’effetto di alcune attività sullo stato d’animo e sull’umore, esisterebbe un nesso diretto tra lo svolgimento di attività culinarie ed un aumento della sensazione di benessere. Dall’analisi degli appunti è emerso che ogni qualvolta i soggetti si dedicavano ad un’attività creativa, principalmente ai fornelli ma anche attività riguardanti pittura o musica, il giorno successivo si sentivano più allegri, sereni ed energici.

La Cooking Therapy si rivela utilissima per acquisire abilità come la capacità di sincronizzare i movimenti e soprattutto i pensieri: ma perché agli italiani piace cucinare e sperimentare? Se da un lato sembra prevalere la motivazione utilitaristica, ovvero il fatto di dover preparare pasti e pietanze in casa per l’impossibilità di raggiungere bar e ristoranti (55%), dall’altro in molti si cimentano ai fornelli per mettersi alla prova (51%), come atto d’amore verso quei pochi parenti e familiari (45%) con cui si trascorreranno ore a tavola, oppure semplicemente come antistress (37%) per occupare la mente attraverso un’esperienza multisensoriale. Vissuta in quest’ottica, infatti, la cucina non è infatti più un semplice dovere, ma un gesto d’amore verso sé stessi e gli altri dal potere rigenerante. Un atto creativo che stimolando i vari sensi, dal tatto al gusto, dalla vista all’olfatto e persino l’udito, ci riconnette alla vita, favorendo l’attività di mente e corpo.