“Figurabilia” l’arte figurativa al femminile, Art City Bologna

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Dal 13 al 15 Maggio in occasione dell’ Arte Fiera e nell’ambito di Art City di Bologna si terrà “Figurabilia” il festival tutto al femminile

BOLOGNA – Il Piccolo Festival dell’Arte Iconica, è giunto alla sua seconda edizione in programma a Bologna (Menomale, Via de’ Pepoli 1/2 – Bologna) dal 13 al 15 maggio, sempre in occasione di Arte Fiera e nell’ambito di Art City. Il festival, tutto al femminile, nasce dall’esigenza di un gruppo di artiste professioniste italiane – Antonella Cinelli, Roberta Dallara, Ilaria Margutti, Roberta Serenari, Vania Elettra Tam e Roberta Ubaldi – che hanno fatto della pittura figurativa e della grande perizia tecnica la loro cifra distintiva, di offrire un nuovo modo di condividere l’arte e i suoi saperi, di ritrovarsi e creare un momento di confronto sulle tematiche della pittura e del disegno realista all’interno della contemporaneità. Scardinando la consuetudine che accompagna le mostre, per cui sono i galleristi e curatori a selezionare, le artiste hanno dato vita ad un’operazione che parte dal basso, dallo scegliersi reciprocamente, perché l’esigenza primaria vuole essere esclusivamente quella di creare la possibilità di un confronto diretto tra gli artisti, al fine di crescere professionalmente, culturalmente e tecnicamente.

Titolo dell’edizione 2022 di FIGURABILIA è EXIT, un momento di confronto delle artiste sugli esiti e le prospettive dei loro personali percorsi di ricerca artistica nati e svolti durante il lungo e permanente periodo della pandemia, completamente svincolati da esigenze di mercato. L’esposizione è aperta al pubblico, con l’intento è quello di non limitare quest’esperienza alla mostra in oggetto, ma di adoperarsi per realizzare, durante tutto l’arco dell’anno a venire, workshop, incontri e dibattiti tenuti da artisti professionisti, per addetti ai lavori e non, al fine di creare un laboratorio aperto attorno alla figurazione.

Ad accompagnarle in questa seconda edizione, in un dialogo aperto sul tema proposto, e sempre capovolgendo le dinamiche usuali, le artiste hanno loro invitato il critico d’arte e curatore Carlo Micheli, responsabile per oltre trent’anni dell’ufficio mostre del comune di Mantova “FIGURABILIA va vissuta con la stessa febbricitante aspettativa di quando, da bimbi, attendevamo il circo. Magari uno di quei circhi minori, autogestiti, dove il trapezista si occupa anche delle luci, ma dove per scelta si sono ritrovate attrazioni d’alto livello, desiderose di cambiare alcune regole dello spettacolo, dove sei artiste sei propongono numeri d’alta scuola, confrontandosi col pubblico e con gli addetti ai lavori per capire, per farsi capire, per capirsi. – racconta MicheliÈ un sassolino gettato nello stagno, ma ha enormi aspettative, perché coinvolgerà il “piano alto della te- sta” e di questo l’arte ha maggiormente bisogno, oggi più che mai”.

Il Festival, realizzato con il patrocinio del Comune di Bologna e della Città Metropolitana di Bologna, ha ottenuto anche il sostegno dell’Assemblea Legislativa Emilia – Romagna: “Questo avvincente piccolo festival dedicato all’arte figurativa ha colpito l’attenzione del Parlamento Regionale in quanto nasce dalla volontà di aggregazione da parte di sei artiste professioniste che, ribaltando i consueti meccanismi, si sono reciprocamente scelte per stima e amicizia – afferma la Presidente Emma PetittiIn un momento così difficile e incerto, in cui il lavoro femminile rischia un’ulteriore contrazione, è indispensabile che le istituzioni sostengano quelle figure professionali che, giorno dopo giorno, fanno della ricerca artistica una scelta di vita, affinché il loro apporto al dibattito culturale non venga vanificato e le loro idee continuino a contribuire alla crescita civile della società”.

EXIT E LE ARTISTE

Antonella Cinelli – Esfoliazioni e altre storie
Ideatrice e dea ex machina di FIGURABILIA, per lei EXIT riassume la necessità di allontanarsi dalla pura e semplice mimesi della realtà giungendo, in “esfoliazioni”, a sfidare la bidimensionalità della tela: la carnalità dei corpi è accentuata dall’appiattimento del contesto, ridotto ad una sequenza di elementi geometrici da cui le figure sembrano prorompere, tanto più sensuali quanto più i dettagli decorativi, di sapore klimtiano, fan loro da contraltare. Una metafora della necessità di spogliarsi del superfluo per tornare alla purezza delle “Meduse”, fluttuanti in una sorta di liquido amniotico che le proietta in una dimensione atemporale, mentre “All’ombra dei platani”, richiama ad un più consapevole rispetto per la natura. Tre ricerche, tra loro strettamente connesse, dove la perfezione della forma veicola e sottolinea la profondità e l’urgenza dei contenuti.

Antonella Cinelli è nata a Teramo nel 1973. Si è diplomata in pittura all’ Accademia di belle arti di Bologna nel 1997. Fa parte del movimento artistico della” Nuova figurazione italiana”. La sua carriera espositiva è iniziata nel 1993 e tra le varie mostre ha esposto al Museo della permanente di Milano, al Museo Mazzucchelli di Brescia, al Museo Marino Marini di Firenze, all’ Aurum di Pescara, Museo Fattori di Livorno e a Palazzo Ducale di Genova. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private tra le quali: fondazione Il Vittoriale degli italiani Gardone di Riviera, Fondazione Carisbo di Bologna, Fondazione Vignato di Vicenza, Museo civico di Vasto, al Museo MUSA di Saló e Fondazione Fabbri di Bologna. Nel 2006 ha vinto il primo premio per la pittura nel concorso nazionale Premio Celeste e nel 2011 è stata invitata ad esporre alla 54° Biennale di Venezia nel padiglione Italia Abruzzo. Con la galleria Fu Xin Gallery di Shanghai ha iniziato un percorso espositivo internazionale partecipando a mostre e fiere d’arte sia in Cina che negli USA attualmente lavora con gallerie d’arte in Canada e Svezia. è ideatrice e direttrice artistica di FIGURABILIA, il piccolo festival dell’arte iconica

Roberta Dallara – Tutti i santi giorni
EXIT non rappresenta un’uscita ma un esito, conseguente all’attualizzazione non solo dell’iconografia, ma anche del concetto stesso di santità, inteso come apertura, rispetto, conforto nei confronti del prossimo. Quanti santi del quotidiano abbiamo imparato a conoscere durante questo periodo di chiusura forzata! Che avessero un camice, una divisa, una tuta o un bimbo in braccio, erano tutti in egual misura testimoni di quella disconosciuta santità che deriva dal fare al meglio il proprio lavoro… di donne e uomini giusti. Il “casting” di Roberta Dallara è avvenuto per strada, tra la gente comune, secondo un’antica tradizione tutta italiana, che va da Caravaggio al cinema neo-realista. Poi la sua “santa mano”, avvezza al meglio, ha perfezionato il prodigio di un florilegio moderno e accattivante, semplice e perfetto come un uovo.

Roberta Dallara nasce a Cervia nel 1971. Si diploma in pittura all’Accade- mia di Belle Arti di Bologna; contem- poraneamente agli studi accademici si qualifica nella pittura parietale e si specializza nella tecnica dell’affre- sco. Dal 1996 intraprende una intensa attività pittorica, riceve commissioni pubbliche e istituzionali sia in Italia, sia all’estero. Nel 2007/2008 dipinge il ciclo pittorico “Non nobis, Domine, sed nomini tuo da gloriam” nella sacre- stia della chiesa della Madonna della Neve di Cervia. Nel 2008 realizza la “Via Crucis”, opera permanente che espone al Museo della Beata Vergine di San Luca, Bologna. Nel 2012 dipinge “P.G.R.”, opera permanente per il Museo d’Arte dello Splendore, Giulianova, Teramo. Finalista in numerosi premi, nel 2010 vince il Concorso delle Arti Lallo Giraldi, nel 2011 vince il Premio Il Talento dei Talenti, nel 2011 vince il Premio Festival delle Arti. Dal 2019 si dedica al progetto “Santi Pop” e nel 2021 pubblica il libro “ I want you, reclutati per la santità” con NFC edizioni. Nel 2021, realizza “Il giardino di Dante”, installazione permanente per Villa Pallavicini, Bologna. Ha esposto in Italia e all’estero con numerose mo- stre personali e collettive. Vive e lavora a Bologna.

Ilaria Margutti – Malerba
Con il ciclo “Malerba” ha scelto di cucire alla tela la propria passione, ricamando una interiorità che si palesa punto dopo punto, dando corpo al segno, talvolta al sogno. Questa “filografia” è di fatto una particolare liturgia realizzativa, totalizzante, che racchiude l’artista in una sorta di bozzolo senza tempo, dove la ripetitività del gesto culla i pensieri, mettendone a nudo la personalità. Un filo color sanguigna che trafigge trama e ordito per creare un percorso “altro” che assicuri la fuga dal labirinto della banalità contemporanea. EXIT come uscita dall’emergenza per riconquistare i propri spazi. Ilaria Margutti ha voluto lanciare un messaggio di speranza, ridando idealmente “presenza” ai propri allievi attraverso la creazione dei loro ritratti, ovviamente realizzati a ricamo e quindi tenacemente avvinti, come la malerba, al tessuto del quotidiano.

Ilaria Margutti, è nata a Modena nel 1971, vive e lavora a Sansepol- cro, dove svolge l’attività artistica e quella di docente di Storia dell’Arte. Nel 1997 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 2007 inizia a usare il ricamo a mano e merletto come elemento fondamen- tale della sua ricerca. Nel 2010 è in Costa d’Avorio per il progetto di residenza artistica De L’Esprit e de L’Eau sostenuto dall’Ambasciata Italiana. Dal 2011 al 2015, ha cura- to progetti per la diffusione dell’ar- te contemporanea presso il Museo Civico di Sansepolcro e dal 2013 a oggi, assieme a Laura Caruso, cura il progetto di rigenerazione urbana di CasermArcheologica, spazio de- dicato alla sperimentazione artisti- ca contemporanea a Sansepolcro, promotore della rete nazionale de Lo Stato dei luoghi. Ha collaborato con le gallerie: Janinebeangallery Berlino, MLBhomegallery Ferrara, Galleria Art Forum Bologna, Galle- ria Gagliardi, San Giminiano (SI). Tra le sue mostre più recenti: 2020 – Radici e foglie soltanto, Palazzo della Penna (PG), a cura di Miche- le Dantini; Stati di Grazia/ Edifi- cio delle linfe, Pinacoteca Civica di Follonica (GR).

Roberta Serenari – Alice non abita più qui
Dotata di una tecnica non comune ha il grande merito di aver fatto confluire la propria arte verso dinamiche oniriche e surreali. Le sue bimbe sono inquiete e inquietanti come l’infanzia e le fiabe è giusto che siano, Alici che sfidano senza leziosità gli sguardi degli adulti. Immerse in stanze ridondanti di giocattoli ormai abbandonati, fanno a pezzi le suppellettili e le consuetudini del passato. Ribelli e disincantate, sanno abbandonarsi al sogno e alla creatività. Per Roberta Serenari EXIT significa uscire da un incubo che l’ha costretta a un lungo periodo di inattività, superato il quale ha realizzato opere coerenti con la propria ricerca ma inevitabilmente influenzate dagli eventi. In “Altare” (o sull’altare) viene sacri- ficata la fanciullezza, nella rappresentazione di un passaggio ad un’età meno conflittuale e più consapevole. Una presa di coscienza del fatto che nulla sarà più come prima.

Roberta Serenari nasce a Bologna, vive e lavora a Sasso Marconi (BO). è autodidatta. Collabora con numerose gallerie tra cui Ariete e Forni di Bologna, Il Leudo di Genova e Davico di Torino. Espone in spazi prestigiosi come lo Showroom di Elena Mirò (MI), la chiesa di S. Apollinare e di S. Giovanni Persiceto (BO), a Palazzo Durini (MI), a Palazzo Ruspoli di Vignanello (VT), alla Fortezza di San Leo (RN) e a Palazzo Pigorini di Parma per la 54° Biennale di Venezia. E ancora partecipa a collettive a Palazzo Bottini di Lucca, al Castello Orsini di Soriano del Cimino (VT), al Grattacielo Pirelli di Milano, alla galleria Gagliardi di San Gimignano (SI), alla Rocca Paolina di Perugia, al Palazzo Mediceo di Serravezza (LU), all’Istituto Italiano di Cultura del Cairo, all’Accademia d’Egitto di Roma e ad Expo 2015 di Milano presso Padiglione Italia. Realizza personali alle Terme di Bonifacio a Fiuggi e a Palazzo del Pegaso a Firenze. Sue opere si trovano nelle collezioni del Museo di Cà La Ghironda (BO), del Museo Logudoro (SS), della Quadreria dell’Ospedale S. Anna di Ferrara, di Elena Mirò (MI), dell’Hotel Albornoz di Spoleto, di Costa Crociere e di Palazzo Pegaso di Firenze.

Vania Elettra Tam – Esuli pensieri
La mente umana è paragonabile ad una boccia di vetro circondata da pensieri che vagano confusamente all’interno o all’esterno, relegati in compartimenti stagni, senza trovare una via di fuga o un ingresso. Pensieri sotto forma di pesci in quanto muti, ora prigionieri di una mente che non sa aprirsi al mondo circostante, ora provenienti dall’esterno e vaganti tutt’attorno alla ricerca di un pertugio. Ma in queste bocce trasparenti non si insinuano solo pulsioni incontrollabili, ma anche ricordi, ossessioni, speranze e premonizioni. Le menti vitree lasciano intravedere porzioni di realtà futura, come specchi di ricordi appartenenti al passato. Vania Elettra Tam ha indirizzato la propria ricerca verso una dimensione surreale, dove il disagio è rappresentato da una ridda di pensieri insistenti quanto sfuggenti. Exit inteso come evasione liberatoria dai meandri della mente.

Vania Elettra Tam nasce a Como nel 1968. Vive e lavora a Manto- va. Fra le mostre più significati- ve va ricordata: la partecipazione alla 54° Biennale di Venezia “Pa- diglione Italia diffuso” a Palazzo Te di Mantova; “Perturbaciones” al Museo Nacional de Bellas Artes a L’Habana, Cuba; La personale “Oko 10” al Šibenik City Museum come special guest dell’Interna- tional Children’s Festival Croato; L’antologica “conTAMinAzione” al Palazzo della Ragione di Mantova; Ancora “conTAMinAzione” a Palaz- zo Ducale di Genova. Ha realizzato lo stendardo per il Palio di Mon- tagnana 2019, esposto all’interno della sua personale allestita a Ca- stel San Zeno. Nel 2021 espone in Olanda alla Biennale “Le latitudini dell’arte – water and light” al Pul- chri Studio di Aia e in Grecia alla collettiva “Canone Doppio” presso The Project Gallery di Atene, poi riallestita al Museo Riso di Paler- mo. Le sue opere fanno parte della collezione del Museo Parisi Valle di Maccagno (VA), del Museo di Palaz- zo Te di Mantova, della Direzione nazionale Cgil di Roma e della col- lezione CAB Art Gallery di Amman in Giordania.

Roberta Ubaldi – Erosione emotiva
Utilizza la ruggine come supporto e materia del proprio fare artistico. Ma la ruggine rappresenta pure quel sottile diaframma di luogo, di tempo e di spazio da cui gli interventi pittorici sembrano affrancarsi, riemergendo dall’oblio… oppure da cui vengono risucchiati per scomparire in una dimensione parallela. La drammaticità delle rappresenta- zioni pare accapigliarsi con le cromie calde e suadenti, ma proprio da questo contrasto eracliteo nasce un equilibrio vincente e convincente. Nei lavori più recenti ha trasferito l’azione chimica della ruggine dal metallo al tessuto, con la creazione di “sindoni” evocative su cui inter- viene successivamente, a livello pittorico, con la raffigurazione di occhi che sembrano scrutare l’osservatore. EXIT, pertanto, come emersione di sguardi affioranti dal supporto, un cauto “uscir fuori” benaugurante.

Roberta Ubaldi nasce a Terni nel 1965. Vive e lavora a Narni in Umbria. Nel 2005 sperimenta la pittura ad olio su lamiera ossidata che diventa la sua cifra stilistica. La sua carriera espositiva inizia nel 1998. Tra le più significative espone al Salone del Mobile (MI), alle Antiche Scuderie di Saluzzo (CN), a Palazzo Fruscione di Salerno, nella Pinacoteca Comunale Palazzo San Giacomo di Gaeta. Nel 2017 è invitata alla mostra “Binario#18” curata da Roberta di Chiara al Palazzo della Penna di Perugia. Sempre nel 2017 partecipa su invito di Barbara Codogno a “Love and Violence” alla Galleria Civica Cavour di Padova. Con le Gallerie che la rappresentano ha esposto in diverse fiere d’Arte tra cui “Maison & Objet” a Parigi, ArteGenova e GrandArt a Milano. Nel 2004 partecipa alla prima edizione del Premio Celeste e nel 2010 al Premio Combat la sua opera viene selezionata per la mostra ai Bottini Dell’Olio di Livorno. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia ed all’estero tra cui la Collezione Lennox a Firenze ed il MacS di Catania. Attualmente collabora con Gallerie d’Arte in Liguria ed in Toscana.

IL “PICCOLO” PROGRAMMA DI FIGURABILIA 2022

La mostra aprirà al pubblico i suoi spazi all’interno del Menomale di Bologna venerdì 13 maggio alle ore 17:30 e rimarranno aperti fino alle 22:00.

Sabato 14 maggio Diego Santamaria presenterà ARSCODE, il primo gioco da tavola dedicato al mondo dell’arte contemporanea, che trasforma i partecipanti in collezionisti di arte: 144 carte di cui 84 riproducono le opere di 42 artisti del panorama emergente italiano. Round dopo round i giocatori devono acquistarle e aggiungere così le opere alla propria collezione. Su ogni carta è presente un riferimento numerico: quello che definisce il valore dell’opera stessa per assegnare al giocatore la vittoria. Santamaria è appassionato da sempre di giochi da tavolo e ha unito questa sua passione all’amore per l’arte, un amore che lo ha portato a gestire, dal 2020, Espoarte Contemporay Art Magazine, rivista d’arte e cultura, e la casa editrice Vanillaedizioni, specializzata in arte contemporanea.

“Chi dice che la santità non possa essere una faccenda per tutti? Un’ esperienza alla portata di ciascuno di noi? Perché non può essere un mestiere di ogni giorno? Ci si alza la mattina e si va a fare il santo senza saperlo? Domenica alle ore 17:00 l’artista Roberta Dallara presenta “I want you! Reclutati per la santità”, il libro (2021, Nfc edizioni) in cui racconta la sua esperienza di ricerca e rappresentazione dei santi: per così dire, li ha tolti dalle cornici e li ha scoperti fra la gente comune, proponendo uno sguardo che non potrà più essere messo da parte.

Orari apertura esposizioni:
Spazio Menomale_Via de’ Pepoli, 1
ven 17.30 – 22 | sab 16.00 – 24.00 | dom 15.00 – 20.00

Artiste:
Antonella Cinelli, Roberta Dallara, Ilaria Margutti, Roberta Serenari, Vania Elettra Tam, Roberta Ubaldi.

Ideazione progetto e direzione artistica di Antonella Cinelli
Con la partecipazione del critico d’arte Carlo Micheli
Assistente al coordinamento: Roberta Dallara
Progetto grafico: MetAlternativa (Vania Elettra Tam)
Media Partner: Exit Urban Magazine

FIGURABILIA è realizzato con il patrocinio di: Città Metropolitana Bologna e Assemblea Legislativa Emilia – Romagna.