Finanza e intelligenza artificiale: un approfondimento

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claudio honegger

Solo il 35% delle aziende del settore finance utilizza questa tecnologia su larga scala. Un dato in controtendenza con gli obbiettivi del 60% dei CFO

Il mondo della finanza si avvicina al 2025 continuando ad attraversare un’importante fase di trasformazione guidata dall’innovazione tecnologica, dai cambiamenti normativi e dalle sempre più alte aspettative dei consumatori. La finanza tradizionale è ormai un ricordo e il processo di digitalizzazione non intende fermarsi. I numeri parlano chiaro: secondo quanto riportato da Fortune Business Insight il mercato globale delle fintech, valutato 294,74 miliardi di dollari nel 2023, si prepara a chiudere il 2024 a 340 miliardi di dollari. Le prospettive per il futuro sono altrettanto positive con la previsione di raggiungere i 1.152 miliardi di dollari entro il 2032, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 16,5% e un aumento complessivo del 239%.

Un ruolo importante quando si parla d’innovazione lo ricopre l’intelligenza artificiale, strumento che può offrire grandi opportunità di crescita. Dal rapporto intitolato “Seizing the AI & Automation Opportunity: Where CFOs Stand”, riportato da CPA Practice Advisor, emerge che il 60% dei CFO ritiene le proprie aziende pronte a implementare strumenti di IA e, allo stesso modo, pensa che il percorso di digitalizzazione sia fondamentale per raggiungere gli obiettivi. Nonostante questo solo il 35% dei CFO intervistati considera la propria azienda pronta ad utilizzare l’IA su larga scala.

“L’intelligenza artificiale rappresenterà per il settore finance un asset sempre più fondamentale. I vantaggi vanno dall’automatizzazione dell’analisi di grandi quantità di dati finanziari al miglioramento della precisione delle previsioni di mercato senza dimenticare le opportunità che può fornire agli investitori con servizi finanziari personalizzati che si adattano alle esigenze specifiche di ogni cliente”, spiega Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia, specializzata nell’organizzazione di eventi B2B che dal 18 al 20 settembre ospiterà a Rimini i CFO di grandi aziende e i fornitori nel Richmond Finance director forum.

Anche Londra, una delle capitali della finanza mondiale, si trova nell’inarrestabile vortice creato dalla rivoluzione digitale e, come riportato da Financial News London, la previsione è che il 90% dei lavori nella City cambieranno grazie all’IA. Questo, però, non significa che saranno eliminati del tutto e la paura di un’ondata di licenziamenti è ritenuta esagerata dagli esperti. “L’intelligenza artificiale sta portando significativi cambiamenti nel mondo del lavoro. Se alcuni ruoli potrebbero diventare obsoleti, altri potrebbero sorgere. Le aziende avranno bisogno di persone in grado di progettare, implementare e gestire queste nuove tecnologie che nel futuro prossimo diventeranno ancora più sfruttate.”, conclude Claudio Honegger.

Le due edizioni annuali del forum creano un prezioso spazio di osservazione del settore. Per il 2025, il ‘polso della situazione’ fa dire a Richmond Italia che il mercato sarà caratterizzato da un mix di questi 7 trend.

· Ascesa di criptovalute e DeFi: se inizialmente le criptovalute erano considerate un prodotto di nicchia nel 2025 si può ipotizzare una loro diffusione sempre più estesa. Stesso discorso per la finanza decentralizzata (DeFi) con l’aumento degli utenti che abbracciano la tecnologia blockchain.

· Machine learning e intelligenza artificiale: dai chatbot finanziari ai consulenti robotici, IA e ML stanno semplificando compiti ripetitivi e laboriosi, come la verifica e lo screening dei clienti. Risultano fondamentali anche nell’offrire strumenti potenti per l’analisi dei dati, il rilevamento delle frodi e il servizio clienti.

· Investimenti e finanza sostenibile: investitori e istituzioni finanziare faranno sempre più attenzione a criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). Al tempo stesso cresce l’impegno delle aziende verso operazioni sostenibili.

· Digital bank: nel 2025 la maggior parte dei servizi bancari sarà disponibile online o tramite app mobili, riducendo la necessità di filiali fisiche. Una tendenza che ha avuto un’accelerata durante la pandemia e che non intende fermarsi.

· Programmi di benessere finanziario: per attrarre talenti e garantire stabilità ai lavoratori, le aziende ricorreranno maggiormente al “wellbeing finanziario” con programmi che vanno dalla gestione del debito e la pianificazione del budget, fino alla pianificazione della pensione e i consigli sugli investimenti.

· Novità normative: i continui cambiamenti normativi obbligano il settore finanziario a tenersi sempre aggiornato. Nel 2025 ci si aspetta un aumento dell’attenzione alla privacy dei dati, alla sicurezza informatica e alle misure anti-riciclaggio (AML).

· Cybersecurity: l’aumento delle attività online rende banche e clienti ancora più a rischio di attacchi informatici. Si alzerà dunque il livello di attenzione in tema sicurezza informatica con l’industria FinTech sta anche sfruttando il calcolo quantistico per garantire l’integrità e la sicurezza dei dati