ROMA – L’ex ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti condivide “ogni parola” della lettera di Luigi Di Maio pubblicata oggi dal quotidiano La Repubblica: “Basta dare colpa ai cittadini per la diffusione del virus, perché la popolazione ha dimostrato un grande rispetto delle regole e delle norme, anche quando erano contraddittorie o inspiegabilmente punitive per un settore e non per un altro”, afferma Fioramonti.
“I numeri – aggiunge – dimostrano chiaramente che i provvedimenti “spot” non funzionano, mentre gli interventi strutturali sulla scuola, sui trasporti e sulla sanità territoriale non ci sono stati. Le misure approntate all’ultimo minuto non producono risultati, e spesso fanno danni ulteriori. Se il tracciamento è saltato, se mancano i tamponi, se le ASL non rintracciano i contatti dei positivi (e spesso non sanno neanche cosa farsene dell’app Immuni), se lo Stato, le Regioni ed i Comuni vanno in ordine sparso non è certo colpa dei cittadini. E poche mele marce, che ci sono sempre, non cambiano il fatto che le persone hanno dimostrato grande serietà in questi mesi durissimi, in cui milioni hanno perso il lavoro, l’azienda e una qualunque sussistenza”.
Fioramonti, poi, conclude: “Ancora oggi leggo dichiarazioni accusatorie nei confronti della popolazione da parte di esponenti del Comitato Tecnico Scientifico, addossando ai cittadini l’eventuale responsabilità di un nuovo lockdown. Tutto ciò è inaccettabile. Il registro deve cambiare assolutamente, favorendo l’ascolto di chi è in difficoltà e consultandosi con tutte le parti politiche e sociali prima di prendere decisioni. Serve unità nazionale e la politica deve dare l’esempio”.