Attualità

Foligno, 45 giorni di assenza dal posto di lavoro in tre mesi: scoperto “furbetto del cartellino”

FOLIGNO – Caso di assenteismo scoperto dalla Guardia di Finanza. Questa volta il “furbetto” di turno è stato individuato a Foligno, dove un impiegato del Comune si allontanava, sistematicamente, senza alcuna giustificazione, dal posto di lavoro, subito dopo aver registrato la propria presenza mediante il badge.

A smascherare l’uomo, sessantacinquenne, originario della cittadina umbra, le indagini delle Fiamme Gialle, con la determinante collaborazione dei suoi superiori diretti, evidentemente stanchi di doverne tollerare il comportamento assenteista.

L’uomo, che spendeva gran parte delle proprie giornate lavorative per curare interessi privati, è stato “immortalato”, in un caso, dalle riprese video dei Finanzieri folignati, mentre, per un’intera mattinata, se ne stava comodamente seduto al bar ubicato accanto al Comune, ove conversava amabilmente con gli altri clienti.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, ha permesso di ricostruire nei minimi dettagli il modus operandi attuato dall’indagato, attraverso l’incrocio dei dati delle presenze giornaliere acquisiti presso lo stesso Ente locale con i risultati delle attività di pedinamento e appostamento eseguite dai militari della Compagnia di Foligno.

In questo modo, è stato possibile accertare che, in tre mesi, il dipendente infedele si è ingiustificatamente assentato dal proprio posto di lavoro per ben 45 giorni.

Ora dovrà rispondere del reato di truffa ai danni dello Stato per la retribuzione che gli è stata impropriamente elargita dal Comune di Foligno in quel periodo, quantificata dalle Fiamme Gialle in oltre 5.000 Euro, in merito alla quale sarà interessata, per le connesse responsabilità erariali, la Procura Regionale Umbria della Corte dei Conti.

Un’altra operazione, pertanto, messa a segno dalle Fiamme Gialle della provincia perugina a distanza di pochi mesi dalla denuncia, da parte della Tenenza di Todi, di due impiegati pubblici che fruivano indebitamente dei permessi retribuiti previsti dalla nota “Legge 104/92”, a sottolineare l’impegno profuso dal Corpo nel contrasto delle truffe perpetrate da dipendenti disonesti.

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