L’intervista al leader della band, Simo Whitesoldier che racconta il loro percorso di cambiamento nel mondo della musica
L’Opinionista ha intervistato i Forjay in occasione del loro ultimo disco. È infatti disponibile in digital download e sulle principali piattaforme streaming “L’Amore è una scelta” (prodotto da Silvius / distribuito da Believe). Risponde il leader della band Simo Whitesoldier.
Cosa potete raccontarci del nuovo disco “L’Amore è una scelta”? Da quali esperienze nasce il vostro lavoro?
“L’Amore è una scelta nasce dall’esperienza viva e diretta di una scoperta, la scoperta che ha cambiato il corso della nostra vita artistica e personale. Personalmente ho sempre fatto della musica e per molti anni ho inseguito spasmodicamente il professionismo come se questo fosse l’unico senso. Poi ad un tratto è arrivata una profonda depressione che mi ha portato a vivere un periodo buio in cui droga e alcool erano i miei antidolorifici. Proprio nel punto in cui stavo per andare a finire molto male ho chiesto aiuto a Dio che mai prima di allora avevo incontrato né cercato.
Da lì in poi è iniziata la mia rinascita e posso dire, se mi passate il termine, di aver vissuto una specie di ‘illuminazione’. Ho sentito dentro di me che l’Amore esiste ma anche che questo amore ci chiede di seguirlo. L’Amore non ci forza mai, ma ci lascia liberi. Liberi di scegliere, scegliere di amare, di amarci oppure no. Ho confuso per molto tempo della mia vita l’Amore con la A maiuscola con il sentimento. Per arrivare a capire che l’Amore vero ci richiede azioni attive e volontarie che spesso devono fare i conti con la nostra tendenza all’egoismo. ‘L’Amore è una scelta’ è un disco intriso di questo cammino, di questa scoperta”.
Quand’è che i ForJay hanno sentito il bisogno di cambiare rotta sulla strada della musica, per avvicinarsi al pubblico?
“Abbiamo sentito la necessità, l’urgenza, di dover comunicare questa grande scoperta nella nostra vita a quante più persone possibili. Nello specifico abbiamo sentito l’urgenza di parlare alla nostra generazione. Troppo spesso oggi vittima del pessimismo imposto dai mass media e dalle cattive scelte della generazione che ci ha partorito. Così è proprio il caso di dire che abbiamo scelto nel nostro piccolo di amare.
Abbiamo scelto di raccontare che un altro mondo è possibile se al centro della nostra vita mettiamo l’Amore per noi e per chi ci circonda. La vita è il dono più prezioso che abbiamo e spesso l’assuefazione a tutto il “troppo” che questo mondo ci obbliga ad avere ci fa perdere di vista la vera felicità. Così abbiamo deciso di iniziare a parlare di questa nostra scoperta. Di questo conseguente possibile cambiamento attraverso il nostro sound, la nostra musica, fondendo le nostre diversità con il rap, il pop e l’elettronica”.
Come pensate che la musica possa contribuire al cambiamento di un’epoca che sembra davvero poco segnata dall’Amore?
“Io credo che il cambiamento non vada mai misurato in quantità ma in qualità. In un campo arido e secco se getto un seme e ogni giorno metto una goccia d’acqua di lì a poco quel seme diventerà una pianta. Poi due, poi tre, poi quattro … E quel campo un giorno non sarà più arido. Credo che la nostra missione sia ricordarci ogni giorno di gettare un seme. Una goccia d’amore lì dove siamo. Sul posto di lavoro, in famiglia, con gli amici o come nel nostro caso su un palco. Cambiare è possibile fino a quando anche solo un uomo continuerà a fare anche un piccolo gesto verso il cambiamento”.
Dopo lo STREETmusicTour, quali sono le esperienze e le emozioni che portate con voi?
“Abbiamo capito che per regalare una giornata diversa alle persone non servono grandi mezzi. Serve il nostro cuore, la nostra voglia di sorridere e di raccontare un mondo diverso. Le persone per strada sono tristi. Corrono dalla mattina alla sera e non si rendono conto di chi o cosa li circonda. Per quasi tutti è normale non parlarsi o guardarsi o salutarsi. Nel momento in cui le persone si sono trovate davanti noi che cantavamo di amore, pace e speranza, nei loro occhi si accendeva una luce. Un sorriso, una nuova strada. Il ricordo più bello e l’insegnamento più grande credo sia proprio questo. Per dirlo con un verso del nostro brano ‘Tu puoi ricominciare, non servono gli eroi ma un sorriso di un secondo per cambiare il mondo in cui viviamo'”.
La tracklist del disco:
- “Occhi tra le stelle”;
- “Sarà lo stesso”;
- “Tu puoi ricominciare”;
- “Non basta un attimo”;
- “Contro la corrente”;
- “Dove non c’è”;
- “Anime come noi”.
I ForJay:
Sono Simone Cesaro (voce e percussioni). Enrico Giacco (voce e piano). Gianluca Spedaletti (chitarre). Nicola Monti (basso).
La band nasce nell’estate del 2012, in risposta al cambiamento interiore di uno dei membri musicisti del gruppo. I ForJay iniziano così a dar vita ai loro primi lavori musicali, con il desiderio e l’urgenza di riuscire, attraverso la musica e sonorità pop/rock, a comunicare i valori in cui credono.
I primi album riscuotono fin da subito un buon successo tra il pubblico italiano, portando la band ad esibirsi in numerosi concerti tra palasport, teatri e piazze su tutto il territorio italiano.