“È nostro interesse – ha detto in un altro passaggio – che siano ridefinite regole del commercio che favoriscano scambi equi ed evitino una nuova stagione di protezionismo. Abbiamo bisogno di crescita, non di guerre commerciali”. “Guardando al futuro, l’ampiezza e la complessità dei problemi posti dalla pandemia ci spingono a una revisione dell’agenda dell’Italia per un’efficace diplomazia della ripresa”. Serve, ha aggiunto, “una rafforzata collaborazione internazionale, con particolare riguardo al sostegno a un multilateralismo basato su regole chiare e condivise e sulla centralità dell’Unione Europea”.
“Sono certo che il superamento del tabù dell’indebitamento comune costituirà la base per il Piano di rilancio e la futura crescita europea”, ha concluso il ministro.
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