Clio and Maurice ci hanno gentilmente concesso un’intervista.
“Fragile” è il vostro primo Ep, di che cosa si tratta?
L’EP consiste nella raccolta di una serie di brani scritti e registrati nel corso di due anni, dal primo composto insieme a uno degli ultimi. Rappresenta il nostro percorso creativo fino a questo punto, ed è sia un punto di partenza sia la parentesi conclusiva di una fase.
Che cosa rappresenta questo brano per voi?
Fragile, il brano che dà il titolo alla raccolta, rappresenta quello che abbiamo riconosciuto a posteriori come il nucleo concettuale del disco: pur non trattandosi di un concept album, con un filo conduttore in grado di legare tutti i brani, ci siamo resi conto che c’erano delle parole e dei temi ricorrenti, primo tra tutti quello della fragilità.
Come nasce la vostra musica?
Lavoriamo prima alla parte strumentale, sul violino o sul pianoforte, poi dopo alla melodia vocale e soltanto alla fine al testo, che comunque rimane molto legato ai suoni e ai ritmi che emergono fin dal primo approccio al brano. Ogni canzone per noi è come un piccolo mondo che si dischiude tra le nostre mani: la cosa più importante è non forzare i suoi tempi, ma assecondarli.
Che valore aggiunto dà la fusione tra voce e violino?
Quel che è stato per noi fin da subito importante è sentirci stimolati a migliorare come musicisti e a cercare sempre soluzioni nuove, strade non battute da altri. Lavorare con questa combinazione atipica ci pone costantemente in questa condizione.
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