Musica

Francesco Colombo ci parla di “Martina”, il suo nuovo singolo

“Capita più spesso di scrivere testi in lingua inglese. Quando l’ispirazione mi porta a scrivere in italiano, le cose vengono quasi da sé, spontaneamente”

Da venerdì 7 maggio è disponibile in rotazione radiofonica “Martina” (Maninalto!), il nuovo singolo di Francesco Colombo. Martina, disponibile in digitale da sabato 8 maggio, è un brano di matrice soul, una soul track moderna che si colora di venature RnB e jazz. Arioso, suggestivo, l’arrangiamento sostiene una linea vocale ripiegata verso il basso nelle strofe, più intensa e dipanata nella tessitura alta nei ritornelli. Caratteristico anche il solo di chitarra, che si avvicina a sonorità più jazz e procede all’unisono con un tenue scat. Martina non si riferisce ad alcuna donna in particolare. È una suggestione, una donna che può esistere come può non esistere. Una figura che fa bene quando c’è, e fa male quando non c’è.

Francesco Colombo ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Martina” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Martina è il mio primo singolo in lingua italiana. È un brano che tratta di una suggestione non necessariamente sentimentale, anche se nella prassi narrativa del testo la cornice è apparentemente quella di una canzone diretta a una figura femminile. È un testo volutamente vago, aperto, fatto di immagini e dai contorni indefiniti.

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

Quando l’ho scritta, era semplicemente la fotografia di una sensazione del momento. Se vogliamo, Martina è il nome, la personificazione di quel momento, senza che si riferisca a qualcuno in particolare.

In questo lavoro si incrociano in qualche modo soul, RnB e jazz, come scaturisce questo incontro?

Penso di poter dire che scaturisce in maniera naturale. Soul, RnB e Jazz sono gli ambiti musicali da cui provengo, in cui mi sono formato e in cui sono maturato, e che quindi mi influenzano maggiormente nel momento della composizione. Quindi credo sia un incontro stilistico spontaneo.

Hai solcato tanti palchi importanti, cosa hai ricevuto a livello artistico e personale da queste esperienze?

Sicuramente solcare i palchi permette di maturare molto. Dai piccoli club fino alle situazioni più grandi. Inoltre, la soddisfazione di accorgersi che la tua musica ti ha permesso di salire su un palco importante, è difficile da descrivere. Ma più in generale, ogni volta che si sale su un palco, si prova qualcosa di indescrivibile.

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Pubblicato da
Francesco Rapino
Argomenti: Intervistesingolo

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