“A tien’ na’ cosa a’ raccuntà?”, “Sulo e’ strunz vann a Roma!”, da queste due frasi, tratte dal film di Sorrentino, parte l’ispirazione di Hengeller per scrivere questo singolo – e poi anche tutto il disco, in uscita a maggio e prodotto da Jando Music/Encore Music – che tratteggia per l’appunto il proprio recente trasferimento nella Capitale, raccontato attraverso la sua consueta lente ironica, leggera ma da osservatore critico.
La “frase fatta” diventa spesso il rifugio di chi non ha idee proprie o risposte emotivamente soddisfacenti, così nasce il ritornello del brano come presa in giro ad un bestiario in uso fatto di locuzioni come: “tanto col treno Napoli Roma è solo un’ora e dieci / work in progress / stay tuned / ciao teso / ciao guys / adoro / non autorizzo facebook / profili unofficial di gente che ha profili official con tre follower / tortino al cioccolato dal cuore caldo / a Napoli le case sono tutte di tufo, fresche d’estate e calde d’inverno / questo concerto di stasera potremmo definirlo un viaggio. Oppure citazioni cheap o colte, ma sbagliate come: “è fidanzata ma tanto non sono geloso / patrimonio dell’Unescu / carpem diem”.
Hengeller conferma con questo nuovo album il suo percorso di crooner ironico sulle orme di Carosone e Luttazzi. Questa volta maggiormente autobiografico, con la complicità nei testi di David Riondino, l’artista unisce storie di personalità inventate a personaggi realmente esistenti. “L’ironia e lo swing si annidano sempre nel passo falso della certezza: sono uno sgambetto al punto esclamativo”, dice Hengeller nel raccontare il progetto che ha comunque, e come sempre, al centro il pianoforte, definendosi principalmente “un pianista che canta”.
Stefano Bollani dice di lui: “Lorenzo Hengeller è un giovanotto matto con la passione per l’umorismo – quello sano: quello di Luttazzi, di Carosone – e da questa passione per il jazz e per le musiche vive, divertenti, nasce questo personaggio, Hengeller, con questo nome così tipicamente napoletano, che, come sanno tutti a Napoli, è il nome delle sfogliatelle. Ascoltatelo, ché vi divertite, perché Lorenzo è fortissimo!”.
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