Nel testo in francese che accompagna il manifesto affisso davanti al Teatro La Colline, a poca distanza dal cimitero di Père-Lachaise, si spiega che l’intento “è portare alla luce una condizione grave e spesso ignorata”. “La figura di Cecilia Sala, raffigurata con le mani ammanettate e il cerotto sulla bocca, non vuole rappresentare una vittima, ma una presa di coscienza. Questo intervento vuole essere una richiesta di azione urgente per la sua liberazione e per il rispetto dei diritti umani, non solo in Iran, ma a livello globale”. Ozmo, nome con cui si firma l’artista Gionata Gesi, risiede e lavora da tempo a Parigi. Nella capitale francese così come in Italia e all’estero è stato protagonista di opere d’arte pubblica, mostre in strutture museali e gallerie private e incursioni di street art centrate sul dialogo e sull’inclusione e su tematiche politiche ed ecologiste legate all’attualità.
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