“L’unico modo per superare un momento di sofferenza è passarci attraverso – dice Antonio Marino – perché dall’altra parte ci sarà sicuramente qualcosa di bello”
Da venerdì 11 dicembre è in radio, negli store e sulle piattaforme digitali “Frida” (Pizzicato Music/Believe) il nuovo singolo di Antonio Marino, finalista della terza edizione di “All Together Now”, il game show musicale in onda su Canale 5 condotto da Michelle Hunziker.
“Frida” è stato scritto e composto da Antonio Marino con Hinca, che ha curato gli arrangiamenti e la produzione artistica, con Francesco Silvestri e la produzione esecutiva di Stefano Silvestri (in arte “Phunk Investigation” noto per l’incredibile lavoro con George Michael – Flawless in classifica in tutto il mondo) anche lui tra gli autori del brano. Registrato al K7 Studio di Bruxelles è un brano in cui si sentono gli anni 80 e le sonorità esprimono a pieno le atmosfere elettropop e synth tipiche di quegli anni.
Antonio Marino ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“La festa di Don Martello” è il suo primo libro, di che cosa si tratta?
“La festa di Don Martello” è un romanzo che racconta di come i piccoli paesi vivono il cambiamento. È ambientato nel 1985 a Bregano, in provincia di Varese, ma molti lettori residenti in altre zone d’Italia si sono riconosciuti. È un romanzo corale, dove ogni personaggio ha una storia ben delineata e, anche se in maniera non troppo esplicita, si sente soffocare dalle regole non scritte di un piccolo centro dove si conoscono tutti.
Quali sfumature vuole far trasparire con questo volume?
E’ uno spaccato di un’Italia che non c’è più. Un periodo di transizione verso una realtà che i piccoli paesi non erano pronti ad affrontare. Una vicenda che, mascherata da una buona dose di ironia, descrive come per superare l’insoddisfazione spesso ci si rifugia nel pettegolezzo.
Come nasce la sua passione per la scrittura, la musica e la poesia?
La musica è la mia vita. Credo di non aver mai trascorso una giornata senza ascoltare musica. Una passione innata che ho cercato di sviluppare negli anni e che oggi è il mio lavoro. La poesia è un pugno, una ferita e le parole per me hanno sempre avuto una funzione terapeutica. Ho iniziato a scrivere poesie da ragazzino e non ho mai smesso. La scrittura di un romanzo è stata una sfida. Le prime righe de “La Festa di Don Martello” le ho scritte a Miami nel 2015 durante una vacanza. Un progetto abbandonato che ho ripreso durante il primo lockdown. Non avrei mai immaginato di ricevere riscontri così positivi.
Ha preso parte a numerose manifestazioni musicali e sportive, quale o quali ricorda maggiormente e perchè?
Il Festival di Sanremo rappresenta la realizzazione di un sogno. Ho partecipato la prima volta come inviato nel 1999 quando ancora non avevo compiuto 18 anni e collaboravo con una piccola emittente della provincia di Varese. Vivo il Festival con professionalità, ma con l’entusiasmo e la passione del primo giorno. L’Eurovision Song Contest è una scoperta recente che mi ha permesso di entrare in contatto con una realtà musicale diversa. Lo sport è uno svago. Non pratico sport per pigrizia. Preferisco raccontarlo. Ricordo con piacere numerosi eventi, ma ultimamente la Coppa del Mondo di sci mi sta regalando numerose soddisfazioni personali e professionali.