ROMA – “Non è possibile che il Governo pensi ad abbassare il tetto di spesa farmaceutica, considerando il ‘momento storico’, per cui, le persone, sono impoverite dalla situazione del Covid e non hanno la possibilità di curarsi”. È quanto afferma il Segretario nazionale dell’Associazione Italiana Farmacisti, Futurpharma, Nunzio Nicotra, in seguito alle notizie dei giorni scorsi che annunciano per il 2021 i tagli sulla spesa farmaceutica. Nei giorni scorsi, due dei massimi organismi delle farmacie, Fofi e Federfarma, avevano stigmatizzano le scelte operate dal Governo nazionale.
“Desta stupore e disappunto”, ha sottolineato la Fofi, “la mancata adozione di misure di finanziamento per la governance farmaceutica e a favore della farmacia italiana, la cui sostenibilità è gravemente pregiudicata da una condizione di preoccupante fragilità economica, aggravata dall’abbassamento del tetto della spesa farmaceutica territoriale, previsto dalla Legge di Bilancio, che porta le criticità del sistema a livelli di emergenza, determinando anche un grave pregiudizio per l’auspicato rinnovo del contratto dei farmacisti collaboratori, ai quali la Federazione ritiene irrinviabile il riconoscimento economico e di status per la preziosa attività professionale svolta quotidianamente con competenza e sacrificio”.
Il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, in merito al rinnovo del Contratto nazionale di farmacia, ha spiegato che “il nodo principale riguarda le risorse. Lo scenario in cui opera la farmacia, oggi, è più complesso rispetto a quando era stato stipulato nel precedente contratto ed è caratterizzato da grosse difficoltà economiche, accentuate, peraltro, dalla crisi sanitaria. Da tempo, viviamo una flessione del valore unitario della ricetta rimborsata dal Servizio sanitario, che sta rendendo sempre meno sostenibile quella che è l’attività principale della farmacia. Le misure di contenimento della spesa sanitaria hanno portato, oltretutto, a prevedere trattenute che hanno ulteriormente gravato su un marginale Servizio sanitario nazionale, già ridotto”.
“Apprendiamo con rammarico da queste dichiarazioni”, ha spiegato il segretario Nicotra, “che i soldi destinati alla spesa farmaceutica saranno addirittura ridotti nel 2021, nonostante il riconosciuto impegno dei farmacisti che ormai da un anno, stanno lavorando in prima linea, supportando i pazienti Covid. Tutto ciò va considerato, per una maggiore dignità e rispetto nei confronti di farmacie, parafarmacie e farmacisti, in quanto ridurre il tetto della spesa farmaceutica è un danno evidente per la cura dei cittadini, che tra l’altro, hanno sempre meno la possibilità di curarsi. Per raggiungere l’obiettivo di ridurre il tetto di spesa farmaceutica, Futurpharma auspica invece che il Governo investa continuamente sulla prevenzione sanitaria sul territorio, ad opera dei farmacisti e degli altri operatori sanitari, da mettere in campo nelle farmacie e parafarmacie, che continuano ad essere considerate dai cittadini, ‘luoghi di primo accesso alla salute’. Queste importanti misure di prevenzione, infatti, consentirebbero una minore incidenza delle malattie e di conseguenza, l’obiettivo atteso dal Governo sarebbe naturalmente raggiunto”.
Decisivo anche l’intervento del rappresentante nazionale del progetto lavoro di Futurpharma, Roberto Di Giulio, che ha ribadito in tema di contratto “l’importanza di aderire ai sindacati del comparto sanitario, al fine di tutelare la professione del farmacista. La motivazione è dovuta dal fatto che ad oggi, i farmacisti sono altresì rappresentati dai sindacati del commercio e del turismo e non da quelli propriamente di settore, vale a dire, ‘sanitari’. Come del resto è quanto già sostenuto nei giorni scorsi dal Presidente di Federfarma, Marco Cossolo, che ha mostrato un’evidente apertura sul passaggio del contratto dei farmacisti dal comparto commerciale a quello sanitario”. Futurpharma intende pertanto, inviare una nota al Governo per evidenziare queste criticità ancora non risolte e annesse alla professione del farmacista.