Sesto sceglie questo pseudonimo perché, in questa corsa disperata a chi arriva primo, lui preferisce camminare, senza guardare a classifiche, a graduatorie, senza voler neanche salire su un podio
Giovedì 23 settembre 2021 è uscito Galleggianti (fuori per Le Siepi Dischi, in distribuzione Believe), il secondo singolo di Sesto. Un nuovo capitolo che segue la pubblicazione, da indipendente, di Sbalzi, brano d’esordio del progetto solista di Alessandro Giorgiutti, che l’ha portato tra i finalisti dell’ultima edizione di Musicultura. Un nuovo mondo che si svela per pian piano e ci accompagna verso la pubblicazione del disco d’esordio. Tra cantautorato e psych rock à la Tame Impala, Galleggianti parla dei migranti, senza parlare di politica, del limbo in cui si trovano quando sono in mezzo al mare, in balia delle onde, del freddo, della calca. C’è chi attraversa il mare per fuggire ad una realtà ostile è strettamente – e incredibilmente – legata alla burocrazia. Galleggianti ricorda all’ascoltatore che su quella barca potrebbe esserci chiunque. Te compreso.
Sesto ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Galleggianti” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
Come per Sbalzi, che mi ha portato tra i finalisti di Musicultura 2021, anche questo brano è stato prodotto a 4 mani da me e Paolo Baldini, è in uscita per l’etichetta le Siepi dischi e distribuito da Believeitalia.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Che domani, possiamo essere noi a dover chiedere aiuto, ad avere bisogno di una mano. E questo domani forse, proprio oggi, non sembra così lontano. Siamo tutti sulla stessa barca.
Che tipo di accoglienza ti aspetti?
Onesta, calda ma non troppo altrimenti arrossisco, sincera, quella di qualcuno che è andato oltre alle classifiche per trovarmi.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Dall’esigenza di scrivere perché è meglio che mi esprima così, dal bisogno di vivere la musica a 360 gradi perché è un viaggio pazzesco che rifarei ogni giorno da capo, anche con gli ostacoli che bisogna superare.