“Ci sarà sempre più bisogno di uno studio scientifico della terra e delle sue complessità. Il lavoro del geologo può essere la professione del futuro – ha proseguito il Ministro – nell’ambito di quella filiera virtuosa della ‘green economy’ che già rappresenta una realtà occupazionale per tanti giovani ma sarà sempre di più lo sbocco lavorativo di molti ragazzi. L’economia del futuro sarà tutta ambientale e verde, per cui le opportunità – se saremo coerenti con gli impegni di Parigi e dei consessi europei – andranno moltiplicandosi”.
Non male sarebbe l’idea della presenza diretta del geologo nelle scuole. “E’ certamente bella l’idea di un geologo che spieghi ai ragazzi – ha continuato Galletti – con parole semplici ed esempi concreti, i problemi del nostro territorio e cosa fare per prendersene cura. L’educazione ambientale è la grande sfida culturale di questo governo e del ministero che presiedo: sono nate le linee guida con il contributo del Formez e con la Buona Scuola abbiamo ribadito la centralità e la trasversalità delle materie ambientali tra i banchi di scuola, che sempre più dovranno essere rese strutturali nei programmi scolastici e non lasciate alla sensibilità dei singoli insegnanti. E’ giusto e direi anche necessario che all’insegnamento didattico si affianchi la “pratica” sul campo: gli studenti visitino gli impianti del riciclo e i parchi nazionali, ma li si porti anche su quel territorio complesso dove i geologi lavorano ogni giorno. Dobbiamo spiegare loro che molto, da cittadini di oggi e soprattutto di domani, possono fare per ridurre i rischi”.
Governo al fianco dei geologi: “Il governo è al fianco dei geologi . Ed è anche una questione di cultura: perché la scienza deve sostituire l’emotività, la risposta tecnica ai problemi deve superare gli approcci allarmistici. Solo cosi potremo evitare tragedie ed adattare il Paese prima e meglio ai cambiamenti in atto – ha concluso Galletti – ricavandone anche nuove opportunità. Perché senza sicurezza del territorio non ci può essere crescita, non possono esserci investimenti: per questo dal congresso di Napoli mi aspetto un nuovo contributo di idee e di proposte da parte dei geologi, chiamati ad essere tra i protagonisti del rilancio del sistema Paese”.
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